Omelie

Omelia di don Attilio del 10 maggio 2020 - Pasqua V

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.” Sono le parole che Gesù pronuncia durante l’ultima cena. Parole che segnano una vita. La sua. La nostra. Parole che stupiscono per la loro forza e per il sereno abbandono nelle mani del Padre. È Gesù che  rassicura ciascuno di noi. Dovrebbe essere il contrario, soprattutto in quel momento. Ci chiede di non avere paura, neppure in questo momento così delicato della nostra vita.

A Tommaso che lo interroga Gesù risponde che Lui è la via, la verità e la vita. Essere cristiani significa essere di Cristo, seguire Gesù, imitare Gesù, fidarsi di lui. Conoscerlo e lasciarci amare. Frequentare la sua parola nella meditazione, cercarlo nella preghiera personale e comunitaria, riconoscerlo nel volto dei fratelli. Diventare cristiani significa amare come Gesù ha amato, seguire la via, che non è un insieme di norma, ma una persona: Gesù. Come nell'amore umano, se la fede non si coltiva, avvizzisce.

Gesù è la verità, la vita, la via. Verità che esiste e che chiede di essere accolta in un mondo che nega la possibilità stessa che esista una verità o che riduce la verità a livello di opinione, in un malinteso senso di tolleranza. All'uomo d’oggi che chiede cos'è la verità, la Chiesa proclama non una dottrina ma, una persona: Gesù è la verità, dice la verità, ci conduce alla verità.

E la verità è evidente, si impone, non ha da convincere. Ma solo un cuore onesto è in grado di coglierla. Chi cerca  Dio è invitato a mettersi in gioco, fino in fondo, non barare, non impigrirsi ma cercare, restare aperto e disponibile alla crescita intellettuale ed interiore. E, se possibile, dedicare un po’ di tempo a conoscere veramente il cristianesimo. Chi ha scoperto Gesù nel proprio percorso può affermare con assoluta verità che il Signore è colui che da senso  alla nostra vita.

Gesù è la vita e dona la vita e il cristiano ama la vita e la dona, come ha fatto Gesù sacrificando se stesso sulla croce.

Oggi è la festa della mamma. Ogni mamma ha amato la vita e ha donato la vita. Mentre con gratitudine abbraccio la mia, nella S. Messa di oggi ricordo la mamma di ciascuno di voi, affinché il Signore e la Madonna riempiano di gioia e di consolazione il loro cuore.

Buona domenica

don Attilio Zanderigo