Omelie

Omelia del 31 agosto 2014 - Domenica XXII per Anno (A)

Geremia è il profeta dalle molte sventure. E’ conscio di essere simile al futuro Messia. Conobbe persecuzione e morte, come il Messia, di cui è profeta. E, perché profeta, cioè un uomo che parla per Dio e al posto di Dio, ha il coraggio di fare questa preghiera: “Signore, mi hai sedotto e mi sono lasciato sedurre”. Quale la conseguenza? Lo dice lui: “Sono diventato oggetto di derisione  ogni giorno; ognuno si beffa di me”.

Allora è vero! In ogni tempo e luogo, anche ai nostri giorni, più il credente cerca di donare ai fratelli il prezioso ed utile tesoro che è la fede, e più, con nuova virulenza, da una certa cultura, da particolari categorie di persone e di poteri, è deriso, spesso perseguitato.

Tra noi, occidentali, la peggiore persecuzione è contro la storicità di Gesù, la missione della Chiesa, la sua morale, la visione della civiltà di pace vera e universale. Viene normalmente dall’astio di chi, per scelte ideologiche deve constatare che, da più di duemila anni questa fragile barca solca vincente le tempeste di ogni genere.

In alcune religioni non cristiane, invece, c’é sempre di più verso i cristiani, non tanto un utile confronto per un reciproco scambio di valori in vista dello sviluppo globale, ma una avversione, fino all’odio che dà la scalata ai poteri forti e si trasformano in persecuzione e morte. Se per la Chiesa, Gesù è un dono pacifico, dato dall’unico Dio a tutta l’umanità, per certe frange impazzite di movimenti religiosi a tutti ben noti, schiavi del fondamentalismo ed armati fino ai denti, la fede cristiana è vista come il loro principale nemico.

Cosa fare? Gli scettici ed i prezzolati detrattori della Chiesa Cattolica, comincino a vedere cosa sta succedendo, in forza della loro bacata cultura. Stanno preparando un terreno, molto fertile per le ideologie anticristiane. Già da tempo, le voci di alcuni capi anticristiani, dicono: “Voi occidentali non avete più fede. Arriveremo noi con la nostra. Il decremento delle vostre nascite è la premessa per trovare case da voi fatte ieri per il nostro domani”.

Chiediamo a Geremia il sussulto della sua incrollabile fede in Dio. Dobbiamo vincere ogni paura e diventare anche noi profeti convinti ed attivi del nostro vangelo. Usciamo dal clima di una fede né calda e né fredda. Con Geremia, ben consci della portata di certe parole, diciamo: “Nel mio cuore c’è come un fuoco ardente”. E’ il fuoco della fede che diventa amore del Dio di Gesù Cristo e di Gesù Cristo il figlio di Dio.

L’apostolo Paolo rincara il messaggio e ci dice: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare  rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito”.

Verso chi ci deride o ci perseguita, odio assolutamente no; fiera fermezza sì. Con il fuoco che Egli ha portato in terra, seguiremo Gesù, che a Pietro, che benevolmente gli consigliava la strada della fuga dalla persecuzione, di brutto disse: “Satana! Tu mi sei di scandalo”. Il capitano non abbandona mai la nave in pericolo.

don Rinaldo Sommacal