Omelie

Omelia del 1 gennaio 2014 - Capodanno (Anno A)

Lo abbiamo appena sentito! Il Signore chiede a noi, pastori e suoi ministri, di benedire l’anno che viene, con tutti i suoi abitanti.

C’è un capodanno astronomico, c’è un capodanno civile e un capodanno religioso.

Io personalmente amo credere che Dio, da cui tutto viene, chieda a me, con tenerezza e forza, di alzare gli occhi verso il cielo, di penetrare con lo sguardo le vicende di tutti i popoli, sempre preziosi, ma sempre in discordia tra loro, di inginocchiarmi, rapito e commosso, di fronte alle meraviglie che Egli ha operato, nel tempo, a nostro favore, ed invocare su tutti e su tutto la sua benedizione.

Ecco scanditi i tre motivi che rendono speciale, prezioso e superbo il Capodanno, ogni Capodanno.

  • Gli scienziati, che studiano gli abissi dell’universo con i suoi misteri, ma anche con le sue ineguagliabili ed incomprensibili dinamiche tra cause ed effetti, tra equilibri cosmici, tra sorprese sempre nuove a mano a mano che si allarga lo sconfinato orizzonte della conoscenza; gli scienziati veri sono tutti umili. Guidati come i Magi, dalla luce della loro sapienza, bussano alle porte dell’Onnipotente, Onnisciente Creatore e sentono il bisogno struggente di dirGli; “Chiunque tu sia, ma non puoi non esserci, ti dobbiamo gratitudine, venerazione, rispetto, obbedienza. Accettaci con la nostra presunzione”. Il Capodanno ci invita a rileggere con stupore e gratitudine le meravigliose scoperte della scienza e fare festa.
  • Il Capodanno è anche la festa di tutte le istituzioni che governano la vita, con gli usi e costumi dei diversi popoli. Festa civile, quindi, e non solo vacanza dal lavoro o giorno di riposo dopo le esagerazioni notturne.

Non è necessario essere laureati in sociologia per renderci conto che siamo in mezzo a un guado molto serio.

Durante una ferrata sulle Dolomiti, mi capitò, a metà percorso, di trovarmi in forte difficoltà. Era difficile sia proseguire, che tornare in dietro. Allora, con un colpo di reni, mi dissi: “Siccome non puoi tornare indietro, va avanti”. E sono qui a raccontarvela.

Il cristiano deve essere anche un cittadino modello. 

Buon anno a tutte le persone, alle istituzioni, ai professionisti, ai giovani,  alle famiglie, ai disoccupati, ai malati, ai poveri ed a tutte le istituzioni che dovrebbero essere a servizio di tutti.

Ma mi sia concesso dire che, tutto potrebbe essere polvere, cenere, nebbia se il Capodanno non avesse un’anima religiosa.

Io, con tutti i miei anni, sono ancora qui, ai blocchi di partenza, per un’altra frazione di tempo. Sono qui, come responsabile di una Chiesa locale, per dirle: “Sursum corda! 

Un altro anno di grazia ci viene concesso gratuitamente. Auguro a voi ed a me che il nuovo sia un anno profondamente ricco di umanità con il sapore e l’odore della famiglia di Nazaret.

Cosa manca? Il nostro SI! Ce lo insegna mamma Maria. Buon Anno. A tutti, in particolare ai soli, ai malati, ai poveri antichi e nuovi.    

Don Rinaldo Sommacal