Omelie

Omelia del 23 settembre 2012 - Per Anno XXV

ANNO B - 2012

La Parola di Dio, sia nella sua interezza, contenuta nella Bibbia e nella Tradizione, sia nei singoli brani scelti per le nostre liturgie festive, è sempre un potente raggio di luce, capace di penetrare e sconfiggere le tenebre.

Attingiamo anche oggi luce, luce da luce. Maestro infallibile è Colui che si definì ‘luce del mondo’.

Da affamati di luce, andiamo alle vivande offerteci dalle odierne letture.

Dice degli empi il prezioso libro della Sapienza: Tendiamo insidie al giusto, che per noi è di incomodo”.

Nei miei lunghi anni di vita pastorale in mezzo a voi, quanta gente ho incontrato che, con le lacrime agli occhi e il cuore affranto, aveva bisogno di essere ascoltata e capita, causa dissidi, incomprensioni, maldicenze, ingiurie, minacce, accuse… ricevuti ingiustamente.

Gente innocente costretta a passare per quello che non è, e mai creduta.

Certamente il torto non è mai totalmente da una sola parte, ma, sovente capita che il più mite, arrendevole e volenteroso di concordia venga travolto dalla malevolenza dell’altra parte che, spesso, vuol rivendicare la ragione in modo sbagliato, cioè, non dialogando, ma diffamando.

Dicono gli empi di ieri e di oggi: “Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti…Condanniamolo a una morte infame” . Cosa fare?

L’innocente ha il pieno diritto di difendersi, ma da cristiano, cioè non facendo uso delle armi del suo contendente. Quella strada alimenta solo l’ira e spinge alla vendetta. Non è facile per i giusti difendersi in questo mondo.

Non tutte le armi sono concesse, né le sentenze dei giudici, vuoi per i limiti della stessa giustizia, vuoi per altri motivi meno nobili, sono capaci di indicare chi è il giusto e chi è il colpevole, o quanto c’è di colpa o di innocenza.

Gli empi, nella loro cattiveria, come spesso capita anche oggi, addirittura tra religioni diverse, dicono: “Vediamo se le sue parole sono vere. Se il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto”. Non è successo la stessa cosa al Giusto dei giusti, a Cristo Gesù. ”Se è Dio, scenda dalla croce e gli crederemo!” Chi più giusto di Gesù, l’unico che può definirsi il Giusto, fonte infallibile di ogni giustizia anche terrena? Quanti, per uccidere Cristo, deridono la morale.

Solo il Dio di Gesù Cristo e Gesù Cristo figlio di Dio possono capire e sostenere il giusto perseguitato, dichiarandolo ‘beato’. Infatti, la vittoria del giusto difficilmente può essere raggiunta e cantata sulla faccia della terra. Ma il libro della Sapienza, a conforto del giusto perseguitato, dice: “Il soccorso gli verrà”.

Risponde Gesù a distanza di secoli al saggio israelita: Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti… Chi accoglie me non accoglie me, ma Colui che mi ha mandato”. Il cristiano, per sua vocazione è a servizio degli altri. Se è bello sentirselo dire, altrettanto è difficile esserlo. Anche perché, lo vediamo ai nostri giorni, là dove i cristiani sono minoranza in mezzo a religioni fondamentaliste, appena succede un guaio si scatena la caccia ai cristiani. ‘Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi’.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal