Omelie

Omelia del 18 marzo 2012 - Quaresima IV

QUARESIMA IV - ANNO B - 2012

Mentre la prima delle tre letture, tenta di elencare tutti i mali che l'uomo può commettere e commette; mentre fa dire a Dio come possono essere distrutti tutti i peccati dell'uomo, sia egli un credente o no, distruggendo, se occorre l'intero creato, san Paolo, che ben conosceva quel testo e che lo predicò da giovane, dopo la sua radicale conversione cambiò letteralmente il discorso circa il castigo redentivo. Va predicando che solo uno poteva addossarsi il peccato dell'uomo ed essere messo a morte, come il colpevole unico, che poteva pagare per tutti: Dio, facendosi ed immolandosi da uomo-Dio per far ritornare a Dio l'uomo redento e purificato.
Infatti solo Dio, il disobbedito, l'offeso, il tradito dall'uomo poteva distruggere il male che, una volta commesso, acquista la grandezza dell'offeso.
L'uomo può offendere Dio, ma non distruggere l'offesa.
Chi, tra gli uomini giusti potrebbe sprigionare una tale bontà capace di lavare la portata infinita del peccato? Nessuno, se non Dio stesso. Anche per questo Dio si fece uomo: per assumere l'umanità peccatrice ed immolandosi per essa, vincendo, così, il peccato e tutti i suoi frutti.
Dice Paolo alla Chiesa di Efeso, e oggi lo dice a noi: "Dio, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo... Con Lui ci ha anche risuscitato".
Ecco in sintesi cosa fece Adamo e come rispose Dio, inviando a noi il nuovo Adamo.
Adamo disobbedì al suo datore di vita, Dio, per cancellare tale disobbedienza, non esitò a sacrificare se stesso, ricreando l'uomo nuovo.
"Per grazia, infatti, siete stati salvati"continua san Paolo, per far capire che se l'uomo è capace di offendere Dio, solo Dio può farsi carico di tale offesa e purificare l'uomo.
In Cristo la morte morale e fisica viene così a ricevere un significato sublime. Chi si lascia santificare dalla morte redentrice di Gesù, rinasce nuova creatura. Chi con questa fede accetta la sua morte corporale, sa che rinascerà con Cristo risorto a vita nuova.
E' questa la sostanza del grande dialogo tra Gesù e Nicodemo, uno degli uomini più colti di Israele, che intravede nella parola e nei fatti di Gesù, la risposta ai suoi interrogativi: "Come fare per salvare il mondo?"
Ecco la risposta di Gesù a Nicodemo: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il figlio unigenito, perché chiunque crede in lui, non vada perduto , ma abbia la vita eterna". E Nicodemo, travagliato dal dubbio sull'identità di Gesù, riceve la risposta: "Chi crede nel figlio dell'uomo, cioè nell'atteso messia che ti sta davanti, non è condannato".
Gesù congeda Nicodemo, dicendogli: "La luce è venuta nel mondo". Quindi la strada è illuminata per tutti.
Solo chi preferisce la falsità, la menzogna, l'ateismo, l'immoralità... precipita volontariamente nelle tenebre e, per invidia di chi ha scelto la luce, sa scatenare anche furibonde battaglie contro chi predica Gesù, luce del mondo, il bene sommo che vince il male.
Riflettiamo: per il solo fatto che predicavano Gesù, il salvatore di tutti, solo nello scorso anno sono stati uccisi nel mondo ben 2011 operatori pastorali.
La lista dei martiri cristiani aumenta a dismisura.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal