Omelie

Omelia del 13 novembre 2011 - Per Anno XXXIII

PER ANNO XXXIII - ANNO A - 2011

A volte la religione cristiana, che deriva dalla scelta di fondo fatta dal nostro padre Abramo e resa universale da Gesù Cristo, il Dio fatto uomo, per permettere all'uomo di entrare nella famiglia di Dio, può suscitare il dubbio che sia una religione maschilista. Dio sembra essere un nome maschile; Gesù è un uomo; gli Apostoli sono tutti maschi; così i Sacerdoti nella Chiesa cattolica, ecc. Pensare che un prete, piccolo, piccolo come sono io, possa rispondere in modo esaustivo a questo impegnativo interrogativo, è pura presunzione.
Ma una smentita a questa ipotesi, che può avere i suoi buoni motivi per esserci, ci viene dalla stessa religione, che ha per padre Abramo e per unico ed universale mediatore Gesù Cristo.
Quando mai, in tutte le scritture, se si eccettua la figura di Gesù, si canta l'uomo maschio così come viene esaltata sopra tutti gli esseri umani, la donna, attraverso il libro dei Proverbi, libro sacro, quindi annoverato tra i libri canonici, ispirati da Dio? Lo abbiamo appena sentito, con le nostre orecchie questo inno alla donna vera e forte.
Ora è necessario passare dal sentito, al meditato, al compreso, al condiviso, al riproposto. Cosa abbiamo sentito?
Tutte le grandezze a cui può arrivare la donna che ha la consapevolezza e la volontà di esserlo fino in fondo.
Alla domanda: "Dove si può trovare la donna forte", si risponde: "In ogni donna, purché liberamente voglia esserlo".
Tutti i valori presenti nel DNA di ogni donna, chiedono di essere fatti crescere. Se così avviene, le innumerevoli capacità al femminile, possono tradursi in vere e complementari incarnazioni della feconda e variegata personalità della donna.
Il libro dei proverbi si diletta nel cantare ciò che la donna ha ricevuto e ciò che la donna è riuscita a trasformare in benessere individuale, familiare, sociale, spirituale...
Quanto vale una donna realizzata?
Normalmente, come paragone, si prende un valore universale.
Per questo confronto, il libro dei Proverbi va a prendere un valore prevalentemente femminile: una collana di perle preziose.
Quale ragazza, quale donna non ha sognato in vita di potersi ornare con il gioiello dei desideri.
Ebbene: per il libro di Dio la donna realizzata vale, non per quello che indossa, ma per quello che è con se stessa, con la famiglia, con la società, nella vita privata e pubblica.
Possiamo paragonare le varie virtù enumerate dal libro sacro, alle note musicali che vanno a comporre la sinfonia della "donna forte". Il ritornello, che caratterizza la sinfonia, afferma e ripete che la donna è insuperabile nell'accoglienza feconda e generante. La sua accoglienza vera diventa invito per quell'uomo che sarà 'suo' per tutta la vita. Con quell'uomo ed a quell'uomo genererà una famiglia, a cui nulla verrà a mancare, perché, ancora una volta, il genio femminile farà sì che, nella donna, nella sposa, nella madre, la famiglia trovi quello che si dice la sintesi delle professioni: sa lavorare, sa amministrare, sa spendere, sa risparmiare, sa far crescere, sa promuovere come anche frenare o fermare in tempo ciò che può diventare un rischio eccessivo.
Cambiate le regole sociali, aperte le porte del governo della città, la donna forte sta portando alla intera comunità ciò che ha dimostrato di avere in abbondanza in casa e in famiglia: la capacità di governare. Sono sotto gli occhi di tutti oggi i grandi, anche se ancora incompiuti, passi che nei paesi liberi la donna ha potuto, saputo e voluto fare. Anche nella Chiesa, pur con sfumature diverse, senza perdersi in sofismi teologici, abbiamo da sempre, ed oggi ancor di più, un valore grande nella presenza e nella disponibilità della donna. Vedo nel mondo della catechesi, della liturgia, della carità, del volontariato... il prezioso ed insostituibile carisma femminile. Femminili sono le viscere della Chiesa, corpo mistico di Cristo. Se la Chiesa è il nuovo corpo di Cristo, mi auguro che, unite a Maria, tutte le donne cristiane sentano o possano scoprire il loro ruolo che è irripetibile: quello di continuare ad essere il grembo materno della Chiesa che genera nel tempo e ovunque in continuazione il Corpo mistico di Cristo.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal