Omelie

Omelia del 16 ottobre 2011 - Per Anno XXIX

PER ANNO XXIX - ANNO A - 2011

Se la pagina del Vangelo è una indiretta risposta, anche politica, all'interrogativo: "A chi spetta il potere di governare i popoli", il brano di Isaia afferma con chiarezza una verità, che sta al di sopra di ogni legittima scuola di opinione, su chi è in autorità, da chi deriva ogni autorità e come va realizzata.
Stretto nella morsa, molto ben studiata dai suoi contestatori, i farisei, sottili conoscitori delle sacre scritture veterotestamentarie, alla insidiosa domanda se si doveva, come nazione occupata dall'imperatore di Roma, pagare o non le tasse all'invasore, Gesù rispose con quella celeberrima frase, nei secoli, ed anche oggi, più o meno a proposito, usata: "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Ma c'è un salmo che, allora come oggi, recita: "Del Signore è la terra e quanto contiene, l'universo ed i suoi abitanti".
Ancor prima, per mezzo del profeta Isaia, fatti gli elogi di Ciro, re pagano, ma liberatore del popolo ebreo, Dio ribadì: "Io sono il Signore, non ce n'è un altro".
Lasciate che io immagini l'insieme di tutti i poteri ad una croce.
L'asse verticale, (sorgente di tutti i poteri, che si incontrano e si confrontano tra di loro, a volte in buona e a volte in mala fede, a volte per la loro complessità di esercizio e per la sua sconfinata natura), ha le sue radici piantate unicamente in Dio, da cui gli vengono tutti i poteri; poi l'asse orizzontale della croce, che è la concretizzazione pratica, temporale, teorica, filosofica, amministrativa e politica del potere che governa le nazioni e tutte le istituzioni, le comunità, le famiglie, le singole persone, le coscienze, ecc.
Umanamente parlando, cercando di dare una spiegazione al potere orizzontale, mi permetto di dire alcune cose alla buona:

  • che ogni persona, con il concepimento, nella libertà da sviluppare, con l'aiuto dei genitori, della famiglia e del contesto sociale nel quale cresce, riceve il diritto ed il dovere di sapersi governare.
  • Tale potere è un seme che deve essere fatto crescere, fino al punto che, dopo aver ricevuto dagli altri, a se stesso ed agli altri deve donare.
  • Come? Innumerevoli sono i modi legittimi di governare se stessi e di partecipare al governo degli altri: famiglia, società, economia, istruzione, lavoro, leggi, bene comune, ecc.

Noi oggi, dopo aver sperimentato storicamente molti sistemi di governo, non sempre giusti, abbiamo generato un metodo di governo che va sotto il nome di democrazia, dove si afferma che l'origine del potere, di ogni potere sociale, risiede nel popolo e viene dal popolo che liberamente sceglie i suoi legittimi rappresentanti.
Di conseguenza, chi non esercita il suo potere di voto non può, poi, chiedere i benefici al potere che non ha delegato.
Ma ecco cosa insegna a noi Gesù?
La nostra religione ci insegna a riconoscere queste ricchezze che abbiamo in noi. Dobbiamo positivamente trafficarle, partecipando al voto quanto si indice una consultazione popolare. Dobbiamo essere cittadini esemplari, sia nel sostenere gli eletti, sia nel rispettare tutte le legittime leggi che i nostri rappresentanti, a nostro favore, vanno facendo, anche quando sono gravose, come è oggi. Ma, salvo questo discorso, che forse poteva anche essere evitato, mi preme richiamare l'asse verticale del simbolo della pienezza della vita, potere compreso.
Per quanto vasto, saggio, potente, meraviglioso, creativo, innovativo, generante possa essere il potere temporale, incarnato in una qualsiasi forma di governo individuale, familiare, sociale, economico, politico...
resta sempre la verità assoluta, affermata direttamente da Dio per mezzo dei suoi profeti e, da ultimo per mezzo del figlio suo Gesù. Per mezzo del profeta Isaia, Dio torna a dire ed affermare: "Io sono il Signore, non ce n'è altri".
Si potranno elogiare tutti i tipi di autorità legittima.
Mai, però, si incontrerà una creatura, una società, una nazione che possa dire: "Io sono la personificazione del Potere". Solo uno può dirlo e tutti devono credergli: Colui che disse e dice: " Io sono il Signore. Non ce n'è altri".

Il parroco: don Rinaldo Sommacal