Omelie
Omelia del 4 settembre 2011 - Per Anno XXIII
Omelia del 4 settembre 2011
PER ANNO XXIII - ANNO A - 2011
Dio parla ad Ezechiele, chiamandolo 'figlio dell'uomo' e gli dà una incombenza importante: "Tu dovrai avvertirli da parte mia".
Nell'antica alleanza Dio liberamente sceglieva i suoi profeti, dove, quando e come voleva.
Erano scelti tra il popolo e dovevano parlare al popolo a nome di Dio.
Era un compito altissimo, delicato, difficile, poiché dovevano rivelare la volontà di Dio, ma con parole spesso inadeguate.
La volontà di Dio, se capita, amata e vissuta, fa grande una persona, una comunità, un popolo, una cultura.
Se la Parola di Dio viene volutamente rigettata, trasgredita o tradita, nascono le scelte sbagliate che generano quello che Dio stesso chiama 'malvagità'.
Al suo profeta Dio dice: "Se tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta... della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti il malvagio... ed egli non si converte, egli morirà, ma tu sarai salvato".
Sono passati anni e secoli da quel giorno in cui Dio diede questo ordine al suo profeta, cioè quello di avvicinare chi sbaglia e portarlo a correggersi.
Arrivò Gesù, il Cristo di Dio, il profeta in persona, per sua natura verità e giustizia, realizzate con e nell'amore. Assumendo su di sé tutta l'umanità, divenne lui stesso il peccato del mondo.
Ingaggiò tra sé e sé una indicibile lotta:
come Dio, aborriva la malvagità assunta con l'incarnazione;
come uomo, sentì tutte le attrattive lusinghiere della perversità.
Come profeta di Dio, disse all'uomo sempre e solo la verità e la giustizia.
Il suo compito fu sì quello di proclamare la verità e quello di denunciare severamente le colpe ed i colpevoli, ma lo scopo vero era ed è quello di riportare nel mondo l'ordine e di salvare il peccatore, caduto entro la rete tesa dal padre della menzogna, chiamato anche il 'diavolo' e con molti altri nomi.
Gesù è la natura umana abitata da Dio.
Ciò che egli è come Dio, cioè tutto ciò che è bello, buono, vero e giusto, lo dona gratuitamente e per amore alla natura umana.
La natura umana, caduta nella malvagità, è stata risanata da Gesù, che, come Ezechiele, ricevette dal Padre l'ordine di vigilare, come sentinella, sull'umanità, sia per avvertirla del pericolo, che per liberarla dai mali in cui è caduta.
Gesù eseguì alla lettera, anzi, andò ben oltre, il compito di avvicinare il peccatore, nello spiegargli il valore del bene morale e della verità che lo ispira e nel denunciare la malvagità del male, capace anche di rivestirsi di buone apparenze, l'arte della menzogna.
Per questo Gesù fu assaltato, prima dal padre della menzogna e poi dal potente regno delle tenebre. Assalto che continua nel tempo.
Gesù, da vittorioso, entra in modo permanente nel cuore di ogni persona umana, vi restaura la retta coscienza e là dove c'è una ignoranza incolpevole, vi semina comprensione e misericordia.
Gesù ha risanato dalla colpa originale l'umanità, dando il via alla nuova umanità.
Ora, se uno sceglie il male anziché il bene, non può dire: "Non lo sapevo".
Dio Padre gradì l'opera della correzione fraterna, operata con il prezzo della vita, dal figlio Suo.
Gesù non tenne per sé questo grande onore: essere la sentinella in favore dei fratelli.
Tutti i battezzati, ricevuta la correzione fraterna, da Gesù sono eletti sentinelle del popolo. E' forse il compito più difficile per un cristiano. Ogni cristiano, diventato discepolo della correzione fraterna ricevuta da Gesù, con Gesù è chiamato ad essere la sentinella dei e per i fratelli.
O meglio: ognuno ha bisogno delle sentinelle; ma ognuno è a sua volta sentinella. Quindi: non finiremo mai di aver bisogno delle correzione fraterna; ma a nostra volta dobbiamo essere per gli altri le sentinelle che prevengono i pericoli e denunciano i mali.
Il parroco: don Rinaldo Sommacal