Omelie

Omelia del 15 maggio 2011 - Pasqua IV

PASQUA IV - ANNO A - 2011

"In verità, in verità vi dico!". Gesù, sotto giuramento, dichiara: "Io sono la porta delle pecore... Se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà ed uscirà e troverà pascolo".
Gesù, quando vuole parlarci della sua Chiesa, cioè di quella nazione santa, di quel popolo sacerdotale e regale, che è venuto a generare con la sua incarnazione, con la sua passione, morte e risurrezione, di cui noi fortunatamente facciamo parte, usa numerose immagini.
Una delle immagini care a Gesù è quella della casa.
Paragona la sua Chiesa, cioè il vero popolo che Dio si è scelto e che si è liberamente lasciato scegliere da Dio, ad una casa. Ma non ad una casa qualsiasi.
Più che alle apparenze, la casa che Gesù vuole edificare per noi e con noi, deve avere solidissime fondamenta: deve essere fondata sulla roccia e questa roccia altri non è che lo stesso Gesù.
Di questa casa, che chiama 'recinto', Gesù è l'unica porta.
Chi vuole entrarci, deve passare attraverso la sua persona.
Gesù la 'porta', Gesù il 'recinto', Gesù la 'salvezza', Gesù il 'pascolo': sono alcune immagini evocate da Gesù stesso per dirci chi è Lui e come noi dobbiamo ascoltarlo, capirlo, seguirlo.
L'umanità di Gesù: la porta attraverso la quale Dio è entrato, una volta per sempre, nel cuore dell'intera umanità.
Gesù: la porta, attraverso la quale tutti gli uomini sono invitati ad entrare per far parte del popolo dei salvati.
La salvezza: parola chiave che, da sola, racchiude l'intero mistero che riguarda il destino ultimo di noi uomini.
Quindi, per far parte della nuova umanità, purificata e divinizzata, è necessario entrare per l'unica porta che è Gesù.
Ma Gesù usa una parola ancor più efficace.
Dice: "Uno sarà salvato se entra attraverso di me".
Chi ascolta Gesù è invitato ad entrare nel suo 'recinto'.
Ma come? Non è un semplice lasciapassare.
Qui si tratta nientemeno che 'attraversare' Gesù.
E' una affermazione molto forte. Gesù ci dice che, chi lo ascolta e vuole seguirlo, deve attraversarlo.
La porta che immette nel sacro recinto non è quindi un luogo.
La porta che permette di entrare e di far parte del gregge dei salvati è la stessa persona di Gesù, il Dio-uomo, l'uomo-Dio.
Gesù è contemporaneamente Dio che parla e l'uomo che ascolta, si converte e chiede di essere accolto.
E' Dio che si umanizza ed è l'uomo che si cristifica e diventa un tutt'uno con Gesù.
Cosa succede, una volta 'attraversato' Gesù?
Gesù diventa il pastore buono del 'recinto', cioè di quanti lo seguono. Con gioia e tenerezza, li chiama per nome uno ad uno, li precede verso i migliori pascoli, li nutre e li fa diventare corresponsabili della vita della comunità, al punto che li porterà ad essere un tutt'uno con Lui. Chi entrò nell'ovile per la porta giusta, cioè attraverso Gesù, da Gesù verrà mandato a predicare la buona novella ai ritardatari e invitarli ad entrare nel popolo santo di Dio.
Gesù manda i chiamati a continuare la sua opera di pastore.
Il suo 'recinto', la Chiesa, è aperta a tutti gli uomini.
Gesù stesso si è scelto il suo visibile successore, colui che deve diventare la porta visibile, attraverso la quale gli uomini possono entrare nel 'recinto' e diventare corpo di Cristo.
Il successore di Gesù pastore è Pietro.
Da una parte è quella roccia saldissima che non teme nessuna potenza contraria.
La Chiesa, lo sappiamo, in fatto di dottrina, è guidata in modo infallibile dallo Spirito Santo, per cui è santa.
Ma esistenzialmente parlando, si batte il petto quotidinamente, confessando: "Ho molto peccato" ed implora il perdono dal suo divin maestro e dai fratelli. Uno dei più grandi doni che Gesù, Buon Pastore, ha voluto consegnare alla sua Chiesa santa e peccatrice, è quello di condividere il suo ministero sacerdotale e pastorale.
Chiesa, che vivi in Belluno, vuoi accogliere la chiamata e donare a Gesù, buon pastore, qualche vocazione sacerdotale e religiosa?
E' la nostra sincera ed accorata preghiera.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal