Omelie

Omelia del 24 aprile 2011 - Pasqua

PASQUA - ANNO A - 2011

Chi può prendere la parola, con autorità, per annunciare alla nostra Assemblea, l'OGGI della Pasqua del Signore Gesù?
Nessuno ha più autorevolezza di Pietro, il successore di Cristo.
Pietro non si fa pregare. Con decisione scende in campo.
Ascoltiamolo. "Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, dopo il battesimo predicato da Giovanni, cioè che Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret!".
Pietro dà per scontato che noi, essendo cristiani adulti, si sappia tutto di Gesù di Nazaret. Cosa dovremmo sapere?

  • che è il figlio di Maria, ma che fu concepito per opera dello Spirito Santo, quindi che è figlio dell'Altissimo;
  • che risanò l'umanità che stava sotto il potere del diavolo;
  • che si scelse gli apostoli, qualificati testimoni, perché avessero da diventare l'oggi perenne di quanto egli fece e disse, e avessero da attestare con assoluta autorità la sua gloriosa risurrezione dopo la terribile, spaventosa passione e morte.

Pietro, dicendoci: "Voi sapete ciò che è accaduto", altro non fa che ribadire quanto ebbe a sperimentare, sia da solo, sia in gruppo con gli altri apostoli, durante gli sconvolgenti, tragici e sublimi eventi della crocifissione, della morte, della sepoltura e della risurrezione di Gesù di Nazaret.
Pietro ci tiene a dire che, quello che ci sta raccontando, fa parte di quel compito, affidato a lui ed agli apostoli direttamente da Dio, il giorno di Pentecoste, cioè, di essere, in ogni tempo, i testimoni credibili della Pasqua di Cristo.
Pietro non potrà mai dimenticare quelle sequenze, quando, accanto all'immolazione del suo Maestro, lui, il prescelto a succedergli, cadde in miserabili dinieghi, vittima della paura. Quando la Maddalena, ben più coraggiosa dei discepoli, quella mattina, si precipitò da lui, per dirgli che il corpo di Gesù era stato rubato, Pietro, spinto più dall'incalzare della donna che dal ruolo istituzionale da assolvere, andò al sepolcro, con Giovanni, che ben conosceva il posto, perché presente alla sepoltura due giorni prima.
Ma, ecco la prima sorpresa per Pietro: entro il sepolcro non c'era ombra di scasso e di furto. La sindone pulita, era piegata con cura e posata con delicatezza; il sudario avvolto a parte. Come mai? Mentre Maria Maddalena continua a gridare al furto, Pietro, meditabondo, tace. Capisce che c'è ben dell'altro.
Le sue viscere cominciarono a sussultare e la memoria a ricordare.
In quel sepolcro nulla parlava di morte. C'era profumo di vita.
Tutto invitava alla voglia di sostare, di ascoltare, di sentire...
Tutto diceva: "Non è qui, non è tra i morti...".
E, mentre Pietro, pensoso, cominciava a riandare a certe parole di Gesù, che annunciava sì la sua passione e morte, ma anche la sua risurrezione dopo tre giorni, il giovane Giovanni arrivò d'impeto alla fede pasquale: "E vide e credette!".
Risuonavano sempre più chiare le sacre scritture, cioè che 'Egli doveva patire e morire, ma poi risorgere dai morti'.
Mentre Pietro e Giovanni rientrarono, la Maddalena, per nulla appagata da quella furtiva visita dei due, si trattenne nei pressi del sepolcro, alla ricerca delle tracce del furto.
Incrociò quello che ritenne l'ortolano. Lo investì, senza guardarlo negli occhi: "Se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto".
E Gesù, con la sua voce a lei ben nota, a chiamarla: "Maria!".
Lei, con una fulminea retromarcia, o con un prodigioso balzo in avanti, a dirGli, ora con lacrime di gioia: "Rabbunì! Maestro".
Torniamo a noi! Noi oggi siamo gli eterni discepoli da convertire.
Ricevuta da Pietro la Pasqua di Cristo, viviamola e doniamola.
Prepariamoci, per intere settimane, a riascoltare tutti i principali testimoni, prescelti da Dio. Ci trasmetteranno la fondamentale verità di fede nella risurrezione di Cristo.
Tuffiamoci nel più prodigioso mistero di vita che è la risurrezione di Cristo, ed, in Cristo, la nostra risurrezione.
A completare l'opera di Pietro e degli Apostoli, scende in campo anche Paolo che ci dice: "Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù". Ed aggiunge: "Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede". Ma, con autorità e gioia infinita, vi dico: "Cristo è veramente risorto". Perciò: "Buona Pasqua".

Il parroco: don Rinaldo Sommacal