Omelie

Omelia del 26 dicembre 2010 - Sacra Famiglia

SACRA FAMIGLIA - ANNO A - 2010

Ieri la famiglia di Dio è scesa in terra con tutti i suoi eccelsi doni e ci ha chiesto di entrare a far parte della nostra famiglia umana.
Con Maria, abbiamo detto di sì. Dio si è fatto uomo. Si chiama Gesù. Oggi, con la mediazione della santa famiglia di Nazaret, siamo noi a chiedere umilmente di entrare a far parte della famiglia di Dio. Da parte della famiglia divina riceviamo un entusiasta e gioioso sì. Non soltanto ci sentiamo accolti dalla famiglia di Dio, ma scopriamo che dall'eternità questo era il desiderio ardente della Santissima Trinità. Dio creatore ci ha pensati, sì individui con la nostra identità di singole persone umane, ma vi ha immesso in tutto il nostro essere il prepotente e naturale bisogno di tessere rapporti, di fare coppia, di fare famiglia, di fare comunità, di fare popolo, di tendere a Dio.
Ascoltiamo le splendide parole, uscite dalla bocca di Dio e raccolte per nostro ammaestramento dal saggio israelita, il Siracide, ed impariamo due valori fondamentali:
primo: tornare ad essere figli prima che genitori, e rivedere, fin dalle sue radici, quella che è la nostra natura di figli;
secondo: prepararci a diventare a nostra volta genitori ed educatori, alla scuola della mirabile ed inesauribile sapienza divina.
Ci dice Dio, per mezzo del Siracide: "Chi onora il padre espia i peccati... Chi onora sua madre è come chi accumula tesori".
Non si onora ciò che non si conosce.
Pertanto, ecco il primo verbo da coniugare, da parte di tutti, una volta raggiunta l'età della ragione: conoscere, conoscere, conoscere!
Certamente dobbiamo arrivare a professare il primato di Dio, ma passando attraverso la più concreta, vicina, vissuta e amata scoperta della più visibile immagine di Dio creatore, educatore, amante, che sono i nostri genitori. Vorremmo che i genitori fossero la strada maestra che porta Dio ai figli ed i figli a Dio.
Ogni figlio, raggiunto l'uso della ragione, non sprechi energie solo per vantare e rivendicare diritti su diritti, fino a diventare da figlio a padrone, da beneficiato ad insaziabile egoista.
I figli, educati ad usare l'intelligenza con sapienza, si chiedano, sempre più chiaramente, con l'aiuto dei grandi: "Da chi vengo? Chi e perché ci ha donato l'inestimabile dono della vita?".
Scopriranno che gli immediati loro benefattori, prima ancora di risalire a Dio, sono mamma e papà.
Fatta questa scoperta, il figlio faccia ricorso a tutte le sue energie spirituali, intellettuali, morali e fisiche per dire a mamma e papà:
"Grazie. Vi amo. Vi dimostrerò il mio amore onorandovi per tutta la vita, obbedendovi fin quando sarò un minorenne bisognoso di guida, aiutandovi quando io sarò adulto e voi avrete bisogno di un sostegno affettivo ed effettivo, causa l'età, le esigenze economiche, le malattie, fino a sostenervi nel compiere il più impegnativo transito da questa vita alla vita che Dio ha preparato per ogni suo figlio, in seno alla famiglia della Santissima Trinità.
Ecco allora srotolarsi innumerevoli i valori che riguardano tutti noi, figli dell'uomo, ma effettivamente creature e figli di Dio altissimo, con la vocazione ad essere famiglia umana, ma con la definitiva chiamata a far parte della famiglia di Dio.
E' volontà di Dio che la famiglia sia in terra tra i valori più preziosi. E' un valore consegnato da Dio alla libertà degli uomini, che Dio ha voluto maschi e femmine.
Valore prezioso la diversità sessuale, radice a sua volta di tante altre virtù che devono sgorgare dalla buona volontà di tutti. E' necessario rivedere il valore della coppia, come Dio l'ha pensata e voluta. Valore fortemente entrato in profonda crisi di identità.
Per noi, credenti nel Dio di Gesù Cristo, la famiglia si fonda sul matrimonio, dove l'uomo e la donna diventano, ad immagine di Dio, una unità complementare, che chiede di crescere nella fedeltà. Il femminile ed il maschile non devono sottostare alle leggi dell'egoismo, della chiusura, dell'aggressività, ma dell'altruismo che San Paolo chiama con molti nomi: tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, magnanimità, sopportazione, perdono, amore vero... La conquista non facile dell'unità degli sposi è la cattedra più eloquente dell'educazione dei figli. Chiediamolo alla grazia sacramentale del Matrimonio. Questa è la visione cristiana della famiglia.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal