Omelie

Omelia del 25 dicembre 2010 - Natale

 

NATALE - ANNO A - 2010

E' Natale. E' la lieta notizia per eccellenza. Se accolta, è destinata a farci cambiare radicalmente ed in meglio la vita.
E' un evento che nasce dall'eternità di Dio, entra e pervade tutta la storia dell'umanità e, con tutto il creato rinnovato, va a sfociare in Dio per l'eternità. Natale suppone e chiede un attento ascolto. Alcuni profeti, sentinelle di Dio, furono nei secoli i messaggeri di questa lieta notizia.
Le loro voci, dalla profondità dei tempi, spesso contrastate da urla stridenti, si fecero udire, limpide e suadenti.
Dio scelse, una ad una, le sue sentinelle fin dal grembo materno.
La lettera agli Ebrei attesta che 'molte volte ed in diversi modi nei tempi antichi Dio aveva parlato ai nostri padri per mezzo dei profeti'.
Non sempre sono stati accolti ed ascoltati. Spesso vennero uccisi.
Quali sono le buone notizie di cui parla Dio per mezzo di Isaia?
Riguardano tutti noi: le nostre origini, la natura intima del nostro essere di persone umane, i nostri destini che, per volontà di Dio, travalicano le leggi naturali che ci vorrebbero relegare tra un inizio con il concepimento e una fine con la morte, per essere inghiottiti da quel nulla da cui siamo venuti.
Invece no. La buona notizia, di cui siamo i destinatari, nessuno escluso, indipendentemente dalle nostre personali capacità di comprensione e di risposta, ci svela una verità inebriante.
La lettera agli Ebrei, or ora ascoltata, sintetizza questa verità, che ci appartiene, che in ognuno di noi si invera attraverso la celebrazione liturgica che fa del Natale un 'qui ed ora'.
Dice la Parola di Dio: "Ultimamente, in questi giorni, Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo'.
Domanda: "Tutto questo è una pia favola o è una verità?".
Se di favola si tratta, chiudiamo subito il discorso, perché non siamo più disposti a lasciarci illudere dai troppi falsi profeti.
Ma se si tratta di verità, allora tutti in piedi a tale notizia!
Il Natale sta qui a dirci che è tutto vero, che questa notizia ci riguarda, ci tocca, ci penetra, ci rigenera, ci interroga e ci chiede una risposta che è di una portata radicale, metafisica, teologica, umano-divina. Vi chiedo ancora una volta la virtù dell'ascolto!
Chi è quel Dio che ci parla per mezzo dei profeti e da ultimo, cioè oggi, ora, per mezzo del suo Figlio, nel presepe simboleggiato?
Chi è quel Figlio che è anche l'erede naturale ed unico di tutte le cose, perché lui stesso le ha fatte, cioè le ha tratte dal nulla, noi compresi, con un atto creativo, di cui la scienza può dirci verità entusiasmanti sul loro 'come' e sul loro 'quando'?
Se è Figlio di Dio, è Dio, ed ha le prerogative di Dio: cioè -'è irradiazione della sua stessa gloria, - è impronta della sua sostanza divina; - con la sua parola onnipotente tutto sostiene…'.
Ascoltata la lezione di Dio Padre sul Figlio suo, vediamo il seguito.
Irrompe Giovanni, dei quattro l'evangelista più teologo.
Arditamente parla del natale del figlio di Dio tra gli uomini.
Dopo aver affermato che 'in principio era il Verbo, che il Verbo era presso Dio, che il Verbo era Dio', con un volo dall'eternità al tempo, dice: "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".
Questa non è una opinione. E una verità di fede, la seconda per peso oggettivo, ma per noi, persone visitate da Dio, esistenzialmente è diventata la verità più importante, impegnativa, arricchente.
Ascoltiamo ancora Giovanni che narra la nostra ambigua risposta all' incarnazione del Verbo.
"Venne tra i suoi, e i suoi non l'hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio".
Che Dio si sia fatto natura umana, attraverso il 'sì' di Maria, è duplice verità: di fede e storica.
Che Gesù sia, quindi vero Dio e vero uomo, è verità rivelata.
La conseguenza più inebriante per me è che, se lo accolgo, lui si immedesima in me ed io divento come Lui, quindi figlio d Dio. Devo riascoltare, meditare, inverare tutto ciò.
Natale: un infinito atto di amore di Dio per noi.
Natale: una decisa risposta d'amore da parte nostra.
Dio è fedele. Diciamogli di SI'. Buon Natale!

Il parroco: don Rinaldo Sommacal