Omelie
Omelia del 29 agosto 2010 - Per Anno XXII
PER ANNO XXII - ANNO C - 2010
- Sia la pagina del Siracide, sia Gesù nel brano del Vangelo si soffermano a cantare e raccomandare la virtù dell'umiltà, a svelarne gli innumerevoli e fondamentali valori.
Siracide riassume in una tesi il valore dell'umiltà, quando dice:
"Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore".
Gesù affida il suo insegnamento alla parabola degli invitati a nozze e lo compendia con uno slogan: "Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato". Virtù oggi decisamente invisa!
La lettera agli Ebrei a modo suo ci dice che l'umile è preso per mano da Gesù, il mediatore della nuova alleanza, e viene condotto entro la schiera dei giusti, ammessi alla adunanza festosa, nella città del Dio vivente. Il suo nome, dimenticato o sconosciuto in terra, sarà scritto in modo indelebile e luminoso nei cieli. - Cos'è l'umiltà, che deve diventare lo stile di vita di chi vuol vivere, pensare ed operare, per trovare grazia davanti al Signore?
- Cominciamo col dire ciò che non è umiltà.
- L'umiltà non è la sistematica fuga dalle responsabilità.
Chi ha talenti, magari anche uno solo e, per una falsa concezione dell'umiltà, li sotterra e non ha il coraggio di mettersi a disposizione dei bisogni del vivere comune, costui non trova grazia davanti al Signore, quindi non è un umile, ma un pauroso ed un egoista. - L'umiltà non è negare quello che si è, sia nel bene come nel male, sia nei pregi come nei difetti. Riconoscere i doni che natura ci ha dato non è un atto di superbia, ma di sincerità che induce, non a pavoneggiarsi, ma a ringraziare il Signore, datore dei doni.
- L'umiltà non sta nel fuggire sistematicamente da tutte le mansioni e l'autorità che democraticamente la voce del popolo ti affida, avendo riscontrato in te le capacità di governo.
Spesso il falso umile altro non è che un egocentrico che, sotto false sembianze, bada solo a curare i suoi piccoli interessi.
Costui è un superbo anche quando sceglierà l'ultimo posto.
- L'umiltà non è la sistematica fuga dalle responsabilità.
- Cos'è, dunque l'umiltà?
- E', in primo luogo, un valore di fondo che aiuta la singola persona ed ogni istituzione comunitaria, piccola o grande, ad accostarsi al vivere ed all'operare, con verità e nella verità. Qual'è la verità, che tutto e tutti deve compenetrare e fa sì che l'umiltà sia la virtù che, più di ogni altra, operi per il vero bene comune? La verità di fondo sta nel proclamare e vivere da parte di tutti e di ciascuno il primo dei comandamenti che recita: non avrai altro Dio all'infuori di me. La condizione numero uno della virtù regina dell'umiltà è che il primato di Dio sia la verità delle verità, venga accolta con tutto il suo contenuto, rispettata in tutte le sue finalità, rivisitata periodicamente per rimetterla al centro delle nostre finalità. La verità oggettiva esige che sia affermato, sempre, a tutti i livelli e con sincerità il primato di Dio: Io sono il Signore Dio tuo! Nel riconoscere che da Dio tutto viene e a Dio tutto deve ritornare si diventa persone umili, che non cercano la propria esaltazione, ma il bene di tutti, che diventa un inno di lode e di ringraziamento a Dio il datore della vita e dei doni con cui ogni persona è chiamata ad operare nella verità, quindi nell'umiltà. Nell'umile Dio opera. L'umile, secondo il vangelo di Gesù Cristo, è la persona vera, realizzata, mai rassegnata e doma, il cui scopo non è il culto della propria personalità, ma il bene comune per amore di Dio.
- Nel realizzare il bene comune potrà apparire, anzi apparirà la grandezza dei protagonisti, anche della singola persona. Sarà la comunità a riconoscere i meriti dell'umile e chiamarlo, anche qui in terra, a sedere nei primi posti. L'umile non può non obbedire all'autorità del popolo. In forza della legge dell'amore di Dio e del prossimo, accetterà anche le più alte responsabilità, continuando, però, ad essere uno che inviterà tutti a dire: "Non io, ma Dio. Non per me, ma per il bene di tutti". L'umiltà non si può imporre. è una scelta personalissima.
- Cominciamo col dire ciò che non è umiltà.
A me, laico, religioso, prete scegliere, con umiltà, l'umiltà.
Il parroco: don Rinaldo Sommacal