Omelie
Omelia del 20 giugno 2010 - Per Anno XII
PER ANNO XII - ANNO C - 2010
- Una strana profezia, nata nella antica alleanza, puntualmente avveratasi in Cristo, ci viene lanciata oggi dal profeta Zaccaria.
Recita così: "Guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito".
Si allude, senza sapere chi e perché, all'evento che noi ben conosciamo, realizzatosi in Cristo, il figlio unico di Dio Padre ed il consanguineo del genere umano, Gesù Cristo.
La profezia parla di una colpa collettiva che, come lancia mortale, trafiggerà questa innocente vittima sacrificale.
Tardiva, ma puntuale arriverà la consapevolezza del delitto compiuto. Da allora un lamento e un pianto ininterrotto si eleverà dall'umanità, identificata nel popolo di Dio che ha sede in Gerusalemme, simbolo dell'intero universo.
Di fronte alla morte cruenta di quell'innocente sorgerà nei retti di cuore un senso profondo di colpa ed un bisogno di pentimento, sapendo di non poter pretendere il perdono, poiché troppo grande è il peccato commesso: un omicidio! Un deicidio!
Ma, ed è ancora la profezia a dirlo, interviene direttamente Dio che, visto il pianto del pentimento, disse: "Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione... Vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità".
Descritto l'orrendo peccato dell'uomo e l'urlo del rimorso, il profeta ci fa conoscere la risposta di Dio.
Il Dio veterotestamentario, che il linguaggio umano della Bibbia spesso presenta adirato e vendicativo, se ascoltato direttamente, si rivela bontà infinita, pieno di grazia e di misericordia.
Dio si rivela come la sorgente perenne ed inesauribile della bontà, fino al perdono per aver trafitto l'innocente suo unigenito Figlio. - Cos'è quello "spirito di grazia", promesso da Dio per mezzo del profeta?
Zaccaria non poteva saperlo. Disse già molto parlando di una "sorgente zampillante" che ha il potere di cancellare il peccato e di purificarci da ogni impurità.
Noi sappiamo che quella grazia non fu e non è una cosa.
E' invece una persona, nientemeno che la seconda persona della Santissima Trinità, il Dio fatto uomo, il Trafitto che dal suo costato fa scaturire quella sorgente zampillante che purifica dal peccato e ristabilisce il fiume navigabile della comunione tra Dio e l'uomo.
Il suo nome è Gesù, che significa "Salvatore" perché il suo scopo è quello di salvare: salvare tutti, salvare tutto.
Ma il suo primo nome è Emmanuale, perché è il Dio-con-noi.
Volle essere con noi come Dio. Pur abbassandosi, conservò il suo IO che darà a tutto ciò che dirà e farà il valore divino. Ma non volle essere tra noi con sole apparenze umane.
Chiese a noi, oltre al peccato con cui lo avremmo trafitto, la nostra natura, che Lui come creatore ci diede, ma come Dio non poteva darsi. Ed ecco il capolavoro dei capolavori:
Dio ci chiese l'umanità peccatrice e ci diede in cambio la sua divinità.
Il SI di Maria fu il SI dell'intera umanità. Concepito con le viscere materne dell'umanità e con la potenza dello Spirito Santo, quel Gesù, l'Emmanuele, è Dio e rimane Dio.
Ma in quel Gesù sono indissolubilmente unite la divinità e l'umanità, per cui diciamo che Gesù è veramente Dio, come è veramente uomo.
Alla domanda posta da Gesù ai suoi discepoli: "Ma voi chi dite che io sia?", ispirato dallo Spirito Santo e non dalle apparenze, Pietro a nome di tutti, Gli rispose: "Tu sei il Cristo di Dio".
Ecco svelato il perché Gesù, il Cristo di Dio, fu profetizzato come trafitto dal peccato dell'uomo.
Se voleva, poteva sottrarsi. Invece no. Come uomo raccolse in sè i peccati dell'uomo. Come Dio li espiò tutti, fino alla loro distruzione. Sconvolgente l'amore di Dio per noi!
Lasciamoci raggiungere da Gesù, la sorgente zampillante che lava il peccato e diciamoGli: "Tu e solo Tu sei il nostro Cristo di Dio".
Il parroco: don Rinaldo Sommacal