Omelie
Omelia del 24 gennaio 2010 - Per Anno III
PER ANNO III - 2010
- Con un linguaggio facile, accattivante, ma efficace, l'apostolo Paolo continua anche oggi a dirci chi è la Chiesa di Cristo.
La paragona ad un corpo giovane che si va generando nel tempo.
Anche oggi è in costruzione e ci vede co-protagonisti.
L'azione generante è opera permanente dello Spirito Santo.
Ogni figlio d'uomo, con il concepimento riceve da Dio anche la vocazione di rinascere con il battesimo in questo nuovo e stupendo corpo mistico. Se il concepimento dà la vita umana, il battesimo fa rinascere figli di Dio in Cristo.
Di questo nuovo corpo, che è la Chiesa, Cristo è il capo ed i battezzati ne sono le membra.
In un corpo sano, innumerevoli sono le membra ed ogni membro ha una funzione sua propria, allo scopo di donare all'intero corpo il necessario alla vita ed il benessere del vivere.
Fondamentale è che ogni membro sia conscio che, dopo di aver ricevuto tutto dal corpo, deve donarsi tutto per il bene del corpo. Ogni membro adulto riceverà se prima donerà.
Le malattie nascono, quando un membro o più membra decidono di non collaborare, pensando di essere sfruttati o sottovalutati. Nessun membro può dire agli altri: "Non ho bisogno di voi!".
L'Apostolo dilaga con gli esempi, per sottolineare questa logica che è la logica dell'amore, contrastata perennemente dall'egoismo.
La conclusione è unica, scontata, ma non sempre fatta nostra: siamo tutti membra del corpo di Cristo, siamo tutti lo stesso corpo.
Apparire o non apparire non ha importanza.
Essere il successore di Pietro alla guida della Chiesa o essere l'ultimo dei cristiani che, coscientemente e per amore del corpo, dona tutta la sua amorosa vitalità, è la stessa cosa, poiché davanti agli occhi di Dio Padre, i figli sono altrettanti Gesù e Gesù, si sente rinascere in ogni battezzato in modo originale e unico.
Importante, quindi, è mettersi a disposizione delle esigenze della Comunità, a seconda delle proprie capacità.
Il malessere delle membra diventa il malessere del corpo.
Il benessere delle membra rende vitale e gioioso tutto il corpo. - Ma chi è questo Cristo, che nel tempo sta generando un corpo, il suo nuovo corpo?
E' Gesù di Nazaret.
Trentenne, entrò un sabato nella sinagoga del suo paese.
Era conosciuto da tutti come un ottimo artigiano, il mestiere di famiglia.
Nella generale sorpresa, (poiché era considerato un giovane riservato, buono, servizievole, ma mai protagonista), si alzò, prese il rotolo del profeta Isaia e lesse un passo dove si dice: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato... e mi ha mandato ad annunziare ai poveri il lieto annuncio...".
Poi, riferendosi a se stesso, disse ai presenti, che lo guardavano fissi: "Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato". Stupirono i suoi compaesani.
Noi no, poiché conosciamo Gesù fin dalla nostra prima infanzia.
Dobbiamo far rivivere quell'"oggi" proclamato allora da Gesù.
Siamo noi quell'oggi.
La nostra assemblea, novella Nazaret, ha udito.
Non è più l'alba di una promessa. E' una realtà al suo mezzogiorno.
Gesù in persona compie, da 2000 anni, quello che ha proclamato.
Noi, i battezzati in Cristo, siamo il suo "oggi", la sua comunità, il suo corpo in costruzione. Gesù sta compiendo in ciascuno di noi quanto ha promesso.
Egli è il nostro lieto messaggio. Lo conosciamo?
Egli è il liberatore da tutte le nostre palesi ed occulte schiavitù.
Egli è il nostro occhio interiore che ci aiuta a guardare per vedere e discernere persona da persona, cosa da cosa, scelta da scelta, per fare la scelta giusta.
Egli è annuncio di grazia. Ciò che siamo è tutto dono. Con il suo aiuto saremo dono. Lo saremo non con propositi di dominio o di vanagloria, ma di servizio, il tanto sognato servizio, ma il tanto tradito servizio. Ci vuole una legge uguale per tutti. Non una legge costruita dai forti per giustificare i loro poteri. La legge vera c'è e ce la dona l'unico legislatore, Dio. La legge dice: "Ama!".
Il parroco: don Rinaldo Sommacal