Omelie

Omelia del 27 settembre 2009 - Per Anno XXVI

PER ANNO XXVI - ANNO B - 2009

  1. Dice Numeri, uno dei primi cinque libri della Bibbia veterotestamentaria detti "pentateuco": "Il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra settanta uomini anziani... e quelli profetizzarono".
    A questo brano risponde il vangelo di Marco dove si dice che c'era un tale che andava scacciando i demoni nel nome di Gesù, pur non essendo un suo discepolo.
    Sono episodi che hanno un grande valore dottrinale, anche per capire la natura della fede nel Dio di Mosè, nel Dio di Gesù Cristo e in Gesù Cristo Dio.
    I settanta anziani, che ricevettero dal Signore il dono della profezia, che era di Mosè, ci dicono alcune cose:
    • che Dio è sempre presente nella storia degli uomini: nel deserto, vegliava ininterrottamente sul popolo, sotto forma di una nube, luminosa di notte e riparo dal sole rovente di giorno;
    • che Dio chiama di tra il popolo qualcuno che lo rappresenti, rivestendolo di autorità;
    • che, chi è in autorità, deve far crescere altri con cui condividere i doni ricevuti da Dio;
    • che Dio sogna di vedere il giorno in cui tutti i popoli si ritrovino uniti nello stesso Signore e sappiano scambiarsi i doni della profezia da Dio seminati senza parsimonia nella natura umana, entro ogni cultura, razza e nazionalità.
  2. Come reagirono i discepoli di Mosè e di Gesù, davanti a questa democratizzazione del potere profetico e regale?
    Il fedelissimo Giosuè contestò i due uomini che, senza l'imprimatur di Mosè, si misero a profetizzare nell'accampamento.
    Anche il più giovane e zelante degli apostoli, Giovanni, cercò di impedire a quell'improvvisato esorcista di scacciare i demoni nel nome di Gesù.
    Grandi ed illuminanti sono le risposte sia di Mosè che di Gesù.
    Mosè, dopo aver apprezzato lo zelo di Giosuè, lo tranquillizzò.
    Poi esplose in un augurio che diventerà una vera e propria profezia. Disse Mosè: "Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!".
    Gesù a Giovanni ed ai dodici rispose: "Non glielo impedite. Non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome che poi dica male di me. Chi non è contro di noi è con noi".
    Sia l'augurio profetico di Mosè che l'autorevole sentenza di Gesù aprono innumerevoli e positive riflessioni, a cui dovrebbero corrispondere preziosi comportamenti.
  3. Noi, fortunati discepoli di Gesù, cristiani per nascita, ma poi per personale convinzione e scelta, (il fatto che siamo qui lo conferma), sappiamo che la profezia di Mosè si è avverata in sovrabbondanza.
    Noi affermiamo come verità di fede che, con il battesimo, veniamo ricevuti da Gesù e, incorporati in Lui, riceviamo i Suoi stessi poteri. Il primo potere di Gesù, in ordine logico, è quello profetico.
    Gesù per sua natura è il profeta di Dio per eccellenza, poiché il suo primo nome è "Parola di Dio". Gesù oggi, accogliendo noi, parla attraverso di noi. Noi, cristiani coscienti, non possiamo più parlare a vanvera o parlare come se fossimo ancora pagani, lontani dal sapore salvifico di ogni parola, fatta di suoni, ma ancor più di comportamenti, di azioni, di scelte di vita individuale e comunitaria. Il cristiano convinto sa di essere per sé e per gli altri Parola di Dio. Ecco ciò che il cristiano dovrebbe sempre cercare di fare per essere: non sparlare con la lingua e con i fatti, altrimenti gli altri potrebbero dirgli: "Sei un ipocrita. Dici di essere di Cristo, ma la tua vita non parla come Lui".
  4. Infine, Gesù ci insegna che la sua presenza nel mondo è molteplice: se tra noi la sua presenza è ufficiale, poiché noi lo conosciamo e lo proclamiamo pubblicamente, altrove Egli ha infiniti modi di essere presente ed operante nell'anonimato.
    Quel tale che scacciava i demoni nel nome di Gesù è l'esempio di quello che fanno gli uomini di buona volontà, presenti in tutte le parti del mondo che, in nome dell'amore del prossimo, spesso per amor di Dio, pur partecipando ad altre religioni o anche senza religione, aiutano i loro simili a guarire da un qualsiasi male.
    E' la via della salvezza indicata dalla retta coscienza.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal