Omelie

Omelia del 6 settembre 2009 - Per AnnoXXIII

PER ANNO XXIII - ANNO B - 2009

Isaia profeta si fa occhio e voce di Dio.

Cosa vede? Lo smarrimento di molti, di tanti, di troppi.

 Pieno di misericordia e compassionevole, agli smarriti di cuore dice: "Coraggio, non temete!".

 Lo smarrimento è una malattia del cuore, spesso contagiosa, conseguenza della mancanza di fiducia in se stessi o negli altri. Lo smarrimento tocca tutte le età e, ad ogni età, ha la sua identità.

 E' un male più psicologico che fisico ed influisce negativamente su tutto il modo di essere di una persona, di una famiglia, di una comunità. Salutare è trasformare le difficoltà in opportunità.

  • Il neonato, bisognoso di tutto e incapace di autonomia, parla con il pianto, si abbandona completamente e con fiducia alle voci a lui familiari fin da quando era in grembo materno ed alle mani che gli trasmettono amore, tranquillità e sicurezza.
    Se non trova tranquillità, inghiotte nel subconscio smarrimento.
  • Il bambino svezzato, ma non autosufficiente, di fronte alle piccole e doverose richieste di obbedienza, si ribella e spesso reagisce con comportamenti isterici che sono inconscie domande di aiuto.
  • L'adolescente, mentre esperimenta sulla sua pelle il passaggio dall'infanzia alla giovinezza, spesso rimane sconcertato e non si accetta. Enumera di più i suoi difetti veri o presunti, rispetto alle doti che magari tutti gli riscontrano.
    Mentre gli adulti dicono loro: "Beati voi", molti adolescenti non si accettano, non si amano e sono facili prede dello smarrimento.
  • Il giovane, naturalmente alla ricerca di un suo inserimento tra gli adulti, con la scelta della professione e del suo definitivo stato di vita, scopre sempre più acute e difficili le fasi della maturità.
    A volte brilla scolasticamente, ma vacilla affettivamente o viceversa, o è fragile su entrambi i fronti.
    Perché così sovente troppi giovani annegano le loro preoccupazioni esistenziali nell'alcool e nella droga a fine settimana?
  • L'adulto di anni, se si porta dentro problematiche non risolte al tempo giusto, può naufragare là dove doveva essere esempio di sicurezza e àncora di fiducia per coniuge e figli.
    Come mai troppi matrimoni falliscono, pur partiti con belle premesse e tanta amarezza seminano intorno, inducendo i più giovani a temere l'istituzione "regina" che è il matrimonio?
  • Anche l'anziano può essere tentato di smarrimento, soprattutto quando il lutto lo spoglia delle persone più care o le disavventure economiche rendono insufficiente la pensione che doveva garantirgli un futuro sereno, o la malattia lo indebolisce.
    Qualche anziano, che riponeva sui nipoti la sua speranza, se li vede sottrarre, magari per le liti insorte a monte tra i genitori.

 

  1. La nostra spiritualità cristiana, che affonda le sue radici nel Dio di Abramo, nel Dio di Isaia, nel Dio di Gesù Cristo, in Gesù Cristo figlio di Dio, è tutta in favore dell'uomo, soprattutto quando l'uomo, nelle sue esistenziali fasi di vita, è nel bisogno, alza il suo gemito e chiede quell'aiuto che non trova in se stesso.
    Sì, con il Dio di Isaia, con il Dio di Gesù Cristo, con Gesù Cristo figlio di Dio e fratello nostro, noi, popolo di Dio, a noi stessi, ed a quanti sono toccati dallo smarrimento, diciamo con forza e con sincerità di cuore: "Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarvi". Ed ecco snodarsi davanti a noi tutti i doni che la provvidenza ha messo in essere, perché, ad ogni sfiducia corrisponda la medicina che trasforma la debolezza in una preziosa occasione di scambio di aiuti e di crescita individuale, familiare, sociale, comunitaria. Il neonato chiede ai genitori di diventare pro-creatori di persone dopo di essere stati i procreatori del corpo.
    Al bambino che si difende con isterismo, deve corrispondere una mamma, un papà, una scuola materna che sappiano convertire gli istinti in intelligenza. L'adolescente, che ama guardarsi allo specchio per enumerare i suoi difetti, trovi in casa e fuori lo specchio giusto che gli dice: "Sei prezioso. Amati. Va avanti!".
    Così al giovane, all'adulto, all'anziano: è necessario fare squadra e donare, con l'aiuto di Dio, quel coraggio che vince la paura. "Apriti" dice Gesù al sordo-muto. Vinciamo la paura di vivere. Diventiamo reciprocamente "coraggio". Uomo, sei un tesoro. Puoi crescere. Apriti alla fiducia. Vinci e fa vincere il pessimismo.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal