Omelie

Omelia del 12 aprile 2009 - Pasqua

Pasqua - ANNO B - 2009

  1. La liturgia ci porta oggi a vivere quel giorno dopo il sabato.
    Eventi grandi vivacizzarono Gerusalemme.
    Il riposo sabbatico, imposto per legge, aveva moltiplicato i sentimenti, le riflessioni, i progetti, le attese.
    I protagonisti di quel venerdì (che vide l'esecuzione della condanna a morte di Gesù), durante il forzato riposo del sabato maturarono in cuor loro le decisioni da prendere all'indomani, per uscire dagli enormi interrogativi che erano loro piovuti addosso.
    • Gli attori della crocifissione dovevano perfezionare l'opera su due fronti: impedire che qualche fanatico andasse a rubare il corpo di Gesù; completare l'opera catturando e imprigionando i discepoli del Nazareno, per soffocare, sul nascere, una possibile ed intrigante setta religiosa che pretendeva di lanciare un falso messia.
    • Giuda uscì di scena da solo, con una tragica fine, sospinto più dalla disperazione che da una ponderata libera scelta.
    • I discepoli, rimasti in undici, tutt'altro che vogliosi di continuare l'opera di Gesù, si rintanarono paurosi nel Cenacolo, delusi di quell'epilogo a cui Egli li aveva inutilmente preparati.
      In cuor loro, ma anche con un tacito accordo, giunsero alla decisione di ritornare tutti e quanto prima ai vecchi mestieri. Più che la rabbia, regnava in loro la delusione, subentrata dopo il crollo della speranza, riposta in un "nuovo" che, in questo caso, doveva essere l'instaurazione dell'atteso regno messianico, con a capo Gesù, capace di realizzare tutti i loro più bei sogni.
    • Le donne, tenaci protagoniste delle ultime ore di vita di Gesù, calato il suo corpo dalla croce, avvoltolo nella sindone, accompagnato e deposto nel vicino sepolcro, forzatamente, ma non rassegnate, tornarono a casa. Durante il sabato progettarono il da farsi per completare il frettoloso rito della sepoltura. Prepararono in abbondanza aromi e bende. Dopo una notte insonne, si diedero l'appuntamento per le prime ore del giorno dopo il sabato.
  2. Spuntò quel giorno, il giorno della nuova creazione.
    Per la cristianità, che ne è cosciente, ma per l'intero universo ed i suoi abitanti, quel mattino la creazione fu folgorata. Creata per finire, con la risurrezione del suo Creatore fattosi creatura, fu ricreata. La risurrezione di Cristo fu il big bang dei nuovi cieli e della terra nuova, secondo gli studiosi firmato anche sulla sindone.
    Come disse più tardi Pietro, quel Gesù che "Dio consacrò in Spirito Santo e potenza..., che passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo... che essi uccisero appendendolo ad una croce, Dio lo risuscitò al terzo giorno e volle se si manifestasse... a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti".
  3. I primi testimoni di quell'evento, che diventerà il punto di arrivo dei secoli precedenti e il punto di partenza dei tempi nuovi, non furono i suoi discepoli. I più credibili in assoluto, perché testimoni in diretta, furono i saldati posti a guardia del sepolcro.
    Scrive Matteo: "Alcuni della guardia giunsero in città ed annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto": che la pietra del sepolcro, pesantissima, era rotolata via come una foglia al vento e che il sepolcro, vuoto, sfolgorava di luce. Perché testimoniassero il falso, cioè che furono i suoi discepoli a portarlo via, furono comprati con molto denaro. Ma quali discepoli, con la paura che si ritrovavano addosso!
    Straordinaria, invece, e coraggiosa la fedeltà delle pie donne.
    Nessuna di loro immaginava di andare ad incontrare un risorto. Egli era vivo solo nei loro struggenti ricordi, carichi di uno sconfinato amore. Tant'è che tu, Maddalena, capofila delle donne del sepolcro, con gli occhi gonfi di disperazione, non hai saputo riconoscere Gesù risorto e lo hai aggredito come il ladro del corpo di Gesù. Ma, con una velocità simile alla risurrezione di Gesù, risorgesti tu pure, quando Egli ti chiamò per nome: Maria!
    Tu sei e rimarrai una testimone credibile della risurrezione di Gesù: andasti a piangerlo morto, lo ritrovasti vivo e trascinasti sulla stessa strada Pietro e Giovanni che ti seguirono per smentire la tua fantastica visone. Poi videro e credettero.
    Sì, la Pasqua è un evento vero, verissimo. E' la pietra d'angolo della nostra fede. "Facciamo festa nel Signore! Alleluia". Buona Pasqua!

Il parroco: don Rinaldo Sommacal