Omelie
Omelia del 21 marzo 2009 - Quaresima IV
QUARESIMA IV - ANNO B - 2009
In un tempo di crisi planetaria come il nostro, è di aiuto il modello di rinascita che ci viene proposto dalla Parola di Dio.
Anche il popolo che Dio si era scelto, Israele, sospinto dalle sue infedeltà e non certamente per volontà di Dio, cadde vittima di innumerevoli schiavitù, compresa la deportazione in Babilonia.
Proprio in cattività sorsero tra i prigionieri uomini di grande saggezza e spiritualità. Riuscirono a far riprendere coraggio al popolo, a riconvertirsi alla fede nel suo Dio, a riaccendere la speranza in un futuro di rinascita. Il "Nabucco" di Verdi docet.
Dio non tardò di premiare questa speranza che il popolo, vittima del suo orgoglio, aveva nuovamente riposto in Lui. Suscitò come liberatore esattamente colui che prima ne fu il dominatore, il re di Persia.
Se Nabucodonosor re fu la mano che punì l'infedele Israele, il successore Ciro premiò con la liberazione questo popolo che in cattività si era conquistato la stima e la gratitudine del suo nemico.
Su un altro piano, molto meno politico e più valoriale e morale, l'apostolo Paolo richiama quello che il filosofo Vico definì "corsi e ricorsi della storia".
Dice di Dio l'apostolo Paolo:"Da morti, che eravamo per le colpe, ci ha fatti rivivere in Cristo... Per grazia infatti siete stati salvati mediante la fede... e ciò è dono di Dio".
Normalmente le grandi crisi politiche, che fecero crollale gli imperi che sembravano intoccabili, furono precedute e preparare dal tramonto dei valori morali, a loro volta svuotati dal crollo dei valori spirituali, venuti meno con il diminuire della fede in Dio e l'ingresso dell'idolatria del potere, del denaro, del piacere, del possedere... Il peggiore dei mali, che certamente, prima o poi, fa crollare ogni potere temporale, è la pratica e la cultura della amoralità.
Fin quando si pecca, ma si sa di peccare, si confessa il peccato e ci si pente, c'è la ripresa della moralità, perché il cuore è buono.
Quando viene soffoca la voce della coscienza e si riesce a far passare la cultura della amoralità, allora la crisi dei valori tocca il fondo e certamente seguirà il crollo di ogni umana istituzione.
Oggi, almeno nella nostra cultura occidentale, spadroneggia l'idea che non siano i valori morali a guidare le persone e le istituzioni, ma bastino i mezzi economici, il clientelismo tra poteri compiacenti, la onnipotenza della tecnologia libera di fare ciò che può.
Questo insaziabile superuomo, uscito non da Dio, ma da noi, si presenta apparentemente vincente. Pochi vedono il suo tallone di creta. Basta un sassolino, che vada a colpire quel tallone, e la statua andrà in poco tempo in frantumi. Siamo a questi livelli?
Non sono competente per dirlo, ma mi sento di dirlo per richiamare, con l'aiuto della Parola di Dio, l'antidoto alla crisi generale che, introdotta da alcuni spudorati, ma ben difesi malfattori, fa del male a tanti e tanti innocenti. L'uomo ritorni alla saggezza! Si renda conto che, senza valori morali, non può risolvere le sue crisi esistenziali di ogni genere.
Per riappropriarsi dei valori che sono la pietra d'angolo di ogni saggia civiltà, l'uomo bussi alle porte di ogni dono perfetto che è la fede in Dio. Dio gli indicherà il liberatore vero.
Il liberatore c'è ed è Gesù Cristo, che opera in svariati modi:
in pienezza nella istituzione Chiesa che Egli stesso ha fondato sopra i dodici apostoli, con a capo Pietro. Non dimentichiamo che Chiesa non sono solo Papa, vescovi e sacerdoti, ma anche tutti i battezzati in Cristo. Proprio perché il cristiano è una presenza nel mondo del Cristo della fede, in forza della sua laicità, può essere un grande operatore di salvezza, anche temporale. Ma la Chiesa non è tutto il Cristo. Gesù è per tutti e si fa presente anche in chi non lo conosce, ma, con forte il senso della giustizia, lo predica nei fatti.
Chissà quanti anonimi e delusi Nicodemo sono alla ricerca del vero Cristo, per avere parole di rinascita! Agli uomini di buona volontà Gesù si fa sempre trovare. Noi cristiani non dobbiamo essere gelosi, ma felici di incontrare costruttori di vera civiltà che appartengono ad altra cultura, ad altra fede. Non scontri, ma dialogo tra i valori!
La Chiesa di Cristo è senza frontiere. Chi viene da Dio, da qualsiasi strada provenga, è certamente sulla strada che porta alla verità.
"Chi fa la verità viene verso la luce" ci dice Gesù.
Il parroco: don Rinaldo Sommacal