Omelie

Omelia del 22 febbraio 2009 - Per Anno VII

PER ANNO VII - ANNO B - 2009

Dio, per bocca di Isaia, promette di fare una "cosa nuova".
La profetizzata "cosa nuova" che "cancella" i misfatti dell'umanità e immette nella steppa un fiume d'acqua viva che la trasforma in un rigoglioso giardino, è la persona di Gesù.
Perché possiamo dire che, la "cosa nuova" profetizzata, si realizza pienamente in Gesù?
Ce lo spiega il brano evangelico oggi proclamato e da noi accolto.
Gesù è a Cafarnao. E' ospite in una casa.
Non si dice di chi fosse quella casa e perché vi fosse andato.
Una casa anonima che diventa il simbolo della terra abitata, entro alla quale nasce, cresce e scrive la sua storia la famiglia umana.
La storia dell'uomo sulla terra è caratterizzata dalla perenne lotta tra il bene ed il male, tra la salute e la malattia, tra la vita e la morte, tra l'onestà e la corruzione, tra il progresso e il regresso...
Il miracolo evidenzia anche l'eterna tensione, ora positiva, ora negativa, del rapporto Dio-uomo, fede-ragione, religiosità- secolarizzazione...
In quella casa a Cafarnao, Gesù rivela la presenza discreta, ma sempre operante, di Dio nella storia dell'uomo e di ogni singola persona, dal Creatore definita "cosa molto buona.
Gesù è la "cosa nuova" all'opera, in favore dell'uomo.
E' presenza attiva, ma rispettosa dell'autonomia dell'uomo.
Se l'uomo va da Gesù, Egli lo accoglie a braccia aperte.
L'uomo va da Gesù con i suoi bisogni corporali, nel nostro caso incarnati in una paralisi immobilizzante, per cui, per andare da Gesù, ha bisogno dell'aiuto della famiglia, della comunità.
Gesù si rende disponibile al malato. Sospende quanto stava facendo o dicendo. Loda la fede e l'intraprendenza dei familiari. Cosi facendo Gesù benedice tutte le attenzioni che si devono avere per i bisognosi.
Dalle pagine del vangelo si possono trarre le fondamentali regole che si devono porre in atto per mettere al primo posto di tutte le politiche le persone che sono nel bisogno, sia in ordine alla salute, sia in ordine alle prime necessità del vivere civile.
Gesù, a noi, che partiamo subito dai bisogni del corpo, rivela la priorità dello spirito. A chi gli chiede la guarigione del corpo, Gesù premette e dona la guarigione dell'anima, proclamando, così, il primato dello spirito. Per l'uso che facciamo della nostra libertà inquinata dall'egoismo, nessuno di noi è senza peccato.
Gesù ci ricorda che l'origine dei mali dell'uomo e della società, è il peccato. Questa verità va ricordata, evidenziata, curata e guarita. Le nostre personali colpe vanno riconosciute.
Deve seguire il pentimento e la confessione a Dio, che solo può rimettere i peccati.
Gesù, dicendo:"Ti sono rimessi i tuoi peccati", o è un blasfemo, per cui hanno ragione gli scribi presenti, che dissero:"Costui bestemmia!", o rivela una sfolgorante verità: quell'uomo, di nome Gesù, in realtà era anche Dio, perché agiva come Dio.
Gesù, per fugare ogni dubbio e dimostrare che poteva rimettere i peccati, disse al paralitico: "Alzati" e "quello si alzò" guarito.
Ecco chi è Gesù: la profetizzata "cosa nuova", il fiume divino che irrompe nell'Eden, che la colpa di Adamo tramutò in dura steppa. Gesù è il "sì" di Dio in favore dell'uomo, perché l'uomo si realizzi.
Mai Gesù sarà per noi un "no". Ma, rispettoso della nostra autonomia, Gesù chiede di essere da noi liberamente avvicinato.
Egli ci dice che, proprio in forza della nostra libertà, possiamo, anzi dobbiamo entrare in alleanza con Dio come partner.
Sempre, ma soprattutto oggi, quando il fallimento dell'economia mondiale sta diffondendo un pericoloso pessimismo fonte di nuovo egoismo, abbiamo bisogno di riempire le casse pubbliche di valori morali, per sostituire quella ricchezza-spazzatura che fu il capolavoro del dio mammona. Siamo improvvisamente ridiventati steppa deserta. Chi sarà che potrà risanare noi, terra inquinata?
Gesù, l'acqua viva che risana, la strada che ci riporterà entro il campo della speranza vera, se invocato, certamente ci sarà.
Gesù: quando baldanzosi ci proclamiamo onnipotenti, Egli ci contesta. Quando stiamo per naufragare e gli gridiamo:"Salvaci", Egli ha il potere di dirci:"Alzati e cammina".

Il parroco: don Rinaldo Sommacal