Omelie

Omelia del 6 gennaio 2009 - Epifania

EPIFANIA - ANNO B - 2009

  1. Epifania. Lo dice il nome stesso: "manifestazione".
    Succede quando, ciò che era nascosto, ora viene alla luce;
    quando, ciò che non si sapeva, ora lo si sa;
    quando, ciò che doveva essere svelato, ora splende davanti a tutti.
    Oggi celebriamo l'Epifania di Gesù, cioè la sua manifestazione pubblica. All'anagrafe quel bambino era censito come Gesù di Nazaret. Di Gesù si conosceva solo ciò che si vedeva di lui.
    Ma Gesù era ben di più di quello che appariva.
    Il suo corpo visibile celava la sua vera identità.
    L'identità di Gesù è quella di essere vero Dio e vero uomo.
    Due nature: la divina e l'umana, unite nell'unica ed eterna persona divina, la seconda persona della Santissima Trinità.
  2. L'Epifania, che stiamo celebrando liturgicamente, fa solenne memoria di tre eventi della vita di Gesù.
    Eventi che, oltre alla sua umanità, rivelano a noi la sua divinità.
    La prima epifania di questa solennità è la più classica e famosa delle epifanie di Gesù, figlio di Dio, la manifestazione del Messia ai Magi, i tre sapienti personaggi che, dal profondo oriente, si sono mossi alla ricerca del "Promesso" dalle universali profezie.
    La seconda epifania, appena accennata oggi e sviluppata domenica prossima, è la manifestazione della divinità di Gesù, avvenuta nelle acqua del Giordano, quando, su Gesù, battezzato da Giovanni, si udì la voce di Dio Padre che disse:"Tu sei il figlio mio, l'amato".
    La terza epifania avvenne a Cana di Galilea, durante un banchetto nunziale, allorché venne a mancare il vino. Maria, la mamma di Gesù, invitata alle nozze, disse ai servi:"Fate quello che egli vi dirà". Gesù cambiò l'acqua in vino. L'evangelista Giovanni così commentò quel primo miracolo di Gesù: "Manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui".
  3. Ma ritorniamo all'Epifania classica, quella che vede la carovana dei Magi muoversi verso Betlemme, guidati dalla stella. In questa ricerca del "Re dei Giudei", come annunciavano misteriose rivelazioni, presenti in tutti i popoli della terra, segno di profezie inviate a tutti da parte di Dio, vogliamo evidenziare qualcosa che ci possa far riscoprire e godere esperienze vissute chissà da quanti lungo i secoli e scolpite nella nostra immaginazione dalla narrazione della odierna pagina evangelica.
    Mi pare di poter scorgere un filone invisibile che tutto muove e porta a sicuro successo.
    L'idea guida che sento presente nel racconto dei Magi è questa:
    l'uomo ha una insaziabile sete della verità che non può non farlo risalire alla sorgente di ogni verità: la Verità increata e creante.
    Il "dov'è che è nato il re dei giudei" lo traduco: "dov'è il Dio che si é fatto visibile per noi, per permettere a noi di conoscerlo, amarlo, adorarlo, servirlo su questa terra, per poi essere eternamente con lui nel suo regno?".
    I Magi vengono dalla tradizione chiamati: Baldassare, Gasparre e Melchiorre.
    • In Baldassare vorrei vedere incarnata la sete dell'uomo di conoscere se stesso. Una sete sentita fino alla sofferenza, che risponde alla domanda: "Ma chi sono io? Perché esisto e so di esistere? Perché rispetto agli altri esseri, anche più perfetti di me come sensi e memoria, io ragiono ed ho sete di eternità e loro no?
      Chi sono io che ho capacità enormi di pensiero, di progettazione, di azione? Chi sono io che posso costruire cose meravigliose, inventare, far progredire, ma anche distruggere, odiare, uccidere?
      Di domanda in domanda, Baldassare arrivò alle porte della risposta. Cercando, arrivò a Betlemme e si sentì dire: "O uomo, tu sei così, perché così ti ha fatto Colui che da nessuno è stato fatto. Adoralo, ringrazialo, ubbidisciGli".
    • In Gasparre vorrei vedere operante la domanda: "Posso io, uomo assetato di verità, vederla la Verità increata, io che vedo solo con gli occhi del corpo? Potrò vedere Dio o è presunzione?".
      A Betlemme gli risponde Gesù: "La verità si è fatta carne. Tu l'hai davanti a te. Chi vede me, vede il Padre".
    • Allora, a nome di chi cerca, Melchiorre azzarda:"Posso essere come Dio?" E Gesù:"Con me sì".
      Chi trova Gesù, scopre la nuova strada da percorrere: la fede.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal