Omelie
Omelia dell'8 dicembre 2008 - Festa dell'Immacolata
FESTA DELL'IMMACOLATA
Il Signore Dio disse alla donna:"Che hai fatto?"
Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannato".
L'angelo Gabriele, entrando da lei, disse:"Rallegrati piena di grazia. Il Signore è con te... Concepirai un figlio..., lo chiamerai Gesù...Sarà chiamato Figlio dell'Altissimo...".
Rispose Maria: "Sono la serva del Signore. Avvenga per me secondo la tua parola".
Due maternità a confronto con Dio, con se stesse e con la storia.
- Eva, che ben conosce il comando divino "non mangiare dell'albero", sedotta dall'astuto serpente, infrange il patto di alleanza con Dio e partorisce la disobbedienza.
La disobbedienza generò squilibrio morale entro il progetto che Dio aveva posto nel cuore dell'uomo, inteso come unità tra maschio e femmina e come fonte di paternità e maternità.
Squilibrio morale, che porterà nella storia dell'umanità la perenne lotta tra obbedienza e disobbedienza, tra bene e male, tra Dio e il regno delle tenebre e che porterà conflittualità tra Adamo ed Eva, tra i popoli, le culture, le religioni.
Come furono felicemente uniti nell'accogliersi e diventare una sola carne, realizzando la pienezza della loro specie, così divennero tristemente complici nel disobbedire a Dio, accusandolo di gelosia.
Disobbedienza viscerale, poiché la tentazione non fu un semplice furto fatto come peccato di gola, ma divenne una cosciente scelta di fondo: o rimanere creature, pur padroni del mondo intero, ma sempre creature e non pari a Dio, ma non dio di se stesse, ma non dio in competizione con l'unico e solo Dio; oppure avere il coraggio di sfidare Dio, volendo essere quello che non è metafisicamente possibile alla creatura. "Sareste come Dio" disse il tentatore.
Ma il prurito di essere come Dio lo aveva immesso in loro Dio stesso, quando decise di fare l'uomo a sua immagine, a lui simile.
Un prurito sfruttato dal serpente "il più astuto degli animali".
Non sapevano Adamo ed Eva che quel prurito sarebbe stato coltivato da Dio stesso, in vista dell'incarnazione del suo Figlio che, facendosi uomo, avrebbe realizzato, per la strada dell'obbedienza, il sogno che portò Adamo ed Eva a volerlo per la strada della disobbedienza, cioè ricevere dall'Altissimo, e non per presuntuosa conquista dal basso, il dono della natura divina.
Quanti disastri sono piovuti sull'umanità, lungo la storia, causa la disobbedienza dei progenitori. - Solo una singolare obbedienza avrebbe potuto risanare l'umanità dall'antica disobbedienza.
Ed ecco la nuova Eva, Maria di Nazaret, preservata volutamente da Dio dal peccato originale, per metterla in condizioni pari ad Eva prima della disobbedienza.
Mentre la prima Eva volle autogenerarsi "dio", la seconda Eva, alla proposta di concepire il nuovo Adamo come Figlio dell'Altissimo, non disse subito "sì", ripercorrendo la strada della superbia, ma volle conoscere la volontà di Dio.
Le disse l'angelo: "E' opera dello Spirito Santo" .
Maria si trovò, come la prima Eva, a dire di si o a dire di no alla volontà di Dio. La prima donna disobbedì e generò nella colpa. Maria obbedì. E il Verbo di Dio si fece natura umana. E così Maria generò la nuova umanità: sarà sempre creatura; verrà al mondo attraverso la procreazione della specie umana. Ma troverà immediatamente un nuovo grembo materno, questa volta divino, che le darà la natura dei figli di Dio.
"Che dirò, si chiede sant'Agostino? Sì, l'uomo rinato in Cristo è figlio di Dio, è Dio". Maria: l'umanità obbediente a Dio.
Maria, la nuova umanità redenta e che redime.
Eva o Maria?
C'è ancora gente che sceglie la disobbedienza a Dio.
Noi no. Deboli, peccatori, bisognosi di misericordia e di perdono, sì,
ma decisamente figli di Maria, fratelli di Gesù Cristo, famiglia che ha Dio per padre, tra noi esempio di umanità nuova, che in coro ripeterà con Gesù: "Sia fatta la tua volontà".
Il parroco: don Rinaldo Sommacal