Omelie

Omelia di domenica 16 dicembre 2007 - Avvento III

AVVENTO III - ANNO A - 2007

Il vangelo oggi termina con l'elogio che Gesù fa del suo precursore e cugino, Giovanni il Battista.
Con tale straordinario elogio Gesù chiude un'epoca, ma apre subito un "dopo" ancora più luminoso, quando dice:"Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande " del Battista.
Cosa s'intende per "regno dei cieli"?
Si intende il tempo nuovo, annunciato dal Battista e inaugurato da Gesù e a cui tutti siamo chiamati. La prima alleanza, nata ufficialmente con Abramo, con lo scopo di preparare le strade al Messia e all'avvento del "regno dei cieli", si chiude con Giovanni Battista.
Nella corsa a staffetta verso il venturo "regno dei cieli", l'ultimo dei profeti, Giovanni il Battista, consegna il testimone a Gesù, con le parole "ecco l'agnello di Dio". Aggiunge: "Lui deve crescere". Gesù, dicendo alle folle che "tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista", proclama veritiero il suo Precursore e, con lui, tutti i profeti venuti prima di lui.
Gesù dichiara chiuso il tempo dell'attesa ed inaugura il tempo della realizzazione del "regno dei cieli", il suo tempo.
Lo fa rispondendo a Giovanni che, dal carcere, gli domanda: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?".
Gesù gli risponde, rileggendogli la precisa carta di identità, scritta sul Messia dal grande Isaia, che dice: "Egli viene a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi, e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto".
Ai dubbi del Battista Gesù fa parlare i fatti. Disse ai discepoli del Battista:"Andate a riferire a Giovanni ciò che voi udite e vedete...".

  1. Cosa udirono gli inviati del Battista?
    Ciò che udivano quanti seguivano ed ascoltavano Gesù, facendosi suoi discepoli.
    • Gesù, prima dei miracoli, dispensò a tutti il pane della sua parola.
      C'erano verità limpide da confermare, come il primato di Dio, che però mette radici su questa terra solo se si riconosce anche il primato della persona umana, il cui valore deve stare al di sopra di tutti gli altri valori materiali, partendo dall'embrione.
      Gesù ai suoi seguaci andò rivelando altre verità, via via sempre più complete ed alte, che in seguito la Chiesa raggruppò nel "credo apostolico", che noi professiamo tutto le domeniche.
    • Tra le verità che più sorpresero gli uditori, fu la affermazione di Gesù che chiamò Dio "Padre mio", rivelandosi "figlio di Dio".
    • Gesù riunì, inoltre, le dieci grandi parole di Mosè in un unico precetto: ama il tuo Dio e ama il prossimo tuo come te stesso!
    • Gesù predicò a chiare lettere che tutti gli uomini, di ogni razza e nazionalità, sono chiamati alla libertà dei figli di Dio e alla salvezza, nessuno escluso, senza riserve privilegiate per pochi.
    • Gesù, per risanare i valori della convivenza, chiese a tutti di non fare i giudici dei loro simili, ma di lasciare a Dio e solo a Dio l' altissimo e difficilissimo compito di giudicare.
  2. Ma Gesù ai discepoli del Battista disse anche:"Riferite ciò che vedete". Cosa vedevano quelli che lo seguivano?
    Vedevano realizzati i tempi messianici profetizzati da Isaia.
    • Al grido del cieco: "Che io veda", Gesù ordinò: "Vedi!".
    • Alla supplica "che io cammini", Gesù disse al paralitico:"Prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua".
    • Ai lebbrosi, che imploravano guarigione, disse: "Andate a presentarvi ai sacerdoti" e, strada facendo, furono guariti.
    • All'amico Lazzaro, già da quattro giorni nel sepolcro, Gesù ordinò: "Vieni fuori!" e Lazzaro risuscitò.
      Ecco chi è il Messia, Gesù il nazareno.
    E' uno che parla da Dio e può fare ciò che dice, perché è Dio.
    Gesù ha avviato il suo "regno". Il suo regno ha un solo programma: la salvezza universale. Le sue leggi sono verità e misericordia.
    La sua legge finanziaria è guarire i malati e convertire i guariti in generosi guaritori.
    Gesù, venga il tuo regno. Gesù, accoglici nel tuo regno.
    Che il tuo avvento faccia fiorire tra noi la fraternità.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal