Omelie
Omelia di domenica 7 ottobre 2007 - Per Anno XXVII
PER ANNO XXVII - ANNO C - 2007
- Il profeta Abacuc, di fronte alle tragiche vicende che dilaniavano il popolo d'Israele, vittima degli eserciti persiani, pose con coraggio una domanda-rimprovero a Dio: "Fino a quando implorerò e non ascolti? Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore dell'oppressione?".
Qui fa capolino l' inquietante capitolo della storia dell'uomo che si intitola: i silenzi di Dio.
"Dov'era Dio!" si sono chiesti e si chiedono molti teologi, mistici, santi, normali cristiani, persone disperate davanti a certe tragedie più o meno naturali, come quella del nostro Vajont.
"Perché Dio non disarma la mano dei violenti?", si chiedono i credenti di ogni fede di fronte a certe barbarie.
In visita al campo di sterminio nazista di Auschwitz, luogo di inaudita atrocità, dove l'intelligenza fu impiegata per rendere più cruenta la violenza, luogo a lui ben noto per esservi nato vicino ed averlo visitato più volte da giovane prete, papa Giovanni Paolo II si interrogò, a nome di tutta l'umanità, sul silenzio di Dio.
Né volle darsi una risposta. Sollevò invece una ulteriore scomoda domanda:"Perché l'uomo, fatto ad immagine di Dio, che da Dio ha ricevuto la legge dell'amore fraterno, che Dio ha elevato a dignità altissima fino a rivestirlo di divinità; perché l'uomo, armato di una intelligenza creativa, non impugna la spada della giustizia per decapitare l'orgoglio, il malvagio dragone che porta solo mali ed ha sete di sangue, il sangue del fratello Abele?".
Anziché chiederci:"Perché Dio tace?", bisognerebbe chiederci: "Perché l'uomo non ascolta Dio quando gli parla?".
Prima dei silenzi, ci sono le insistenti parole di Dio, rivolte all'uomo di tutti i tempi, per mezzo dei profeti, per mezzo di Gesù, per mezzo della Chiesa, per mezzo delle sane religioni. "Ascolta Israele. Ascolta o uomo. Ascoltate popoli tutti. Ascoltate Dio che parla. Ascoltate il suo messaggio di pace.
Ascoltate la sua proposta di alleanza, che ha lo scopo di portare Dio in terra e condurre l'uomo entro le dimore di Dio". - Neppure noi ci permettiamo di dare una risposta ai silenzi di Dio.
Vorremmo, piuttosto, lasciarci visitare da questo interrogativo, non per processare Dio che tace, ma per interrogarci sul perché noi non abbiamo ascoltato Dio quando ha parlato in modo molto chiaro, indicandoci le strade che ci avrebbero portato alla pace e non alla guerra, attraverso la benefica violenza dell'amore.
Ed ecco Gesù, il figlio di Dio, il Dio accusato di colpevole silenzio, lui la Parola vivente di Dio, Parola che sempre parla a chi ascolta, Parola troppo spesso gettata al vento, o lasciata cadere dalla nostra pigrizia, invitarci ad avere fede in Dio, una fede che ha il potere di spostare le montagne, cioè capace di miracoli.
Più che accusare Dio di silenzio, Gesù ci invita a credere in Dio e ad avere il coraggio di chiederGli dei miracoli, quelli promossi dalla verità e dalla carità, ma ottenuti in forza della fiducia in Lui.
Gesù insegna che non è il numero delle preghiere che conta, non sono le grida che fanno compiere il miracolo, ma è la qualità della fede.
Il granello di senapa, piccolissimo, è tutto seme, é tutto fecondità.
Ecco l'esempio da seguire. La fede non sia annacquata da inutili parole, da devozionismi quasi superstiziosi, ma da abbandono amoroso, filiale in Dio. Fare ciò che detta l'amore senza limiti. Credere anche con il cuore. Chi ama Dio, a Dio può chiedere tutto.
Sarà Dio a fare la selezione tra ciò che conviene e ciò che non conviene. Ciò che Dio dona o non dona, ma per amore, il vero credente lo capisce, ringrazia, non oppone dei "perché".
Tutto è grazia, anche certi silenzi di Dio, che aiutano l'uomo a rientrare in se stesso.
Forse i silenzi di Dio sono un suo nuovo e più incisivo modo di parlarci. Forse chiedono un nostro nuovo modo di ascoltare.
La nostra libertà è così potente che è capace di legarGli le mani e cucirGli la bocca, ma non l'amore misericordioso.
Che orrore però servirsi di Dio per offendere Dio e le sue creature! - Cristiano, tu che, nel fonte battesimale, hai ricevuto il dono dello Spirito Santo, ravviva la fede. Riuscirai a capire Dio che parla o tace, a ragionare con saggezza, per far trionfare l'amore.
Il parroco: don Rinaldo Sommacal