Omelie

Omelia di domenica 5 agosto 2007 - Per Anno XVIII

PER ANNO XVIII - ANNO C - 2007

Un duello tra culture ci viene proposto dalla liturgia odierna.
Duello tra due visioni della vita.
Culture tra loro in contrasto, fin tanto che non vengono mediate dall'incarnazione che porta Dio all'uomo e innalza l'uomo a Dio.
Le due visioni contrapposte della vita sono proclamate: la prima dal brano del Qoelet e dalla parabola evangelica; la seconda dall'apostolo Paolo nella lettera ai Colossesi.

  1. Sentiamo la prima tesi, su cui si fonda anche gran parte della cultura odierna, che innalza la ricchezza economica a divinità.
    La scandisce Gesù narrando una parabola.
    La tesi del ricco è questa: "Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi, datti alla gioia".
    Senza tema di essere smentiti, possiamo affermare che è la filosofia che sta alla radice di gran parte della nostra cultura occidentale: non valori morali, spirituali, oggettivi, su cui tessere il benessere che deve arrivare a tutti, superando la tentazione dell'ingiustizia, fomentata dall'egoismo che vuole tutto e solo per sé o per pochi.
    Si arriva a giudicare la bontà o il fallimento di un governo, non importa quale, solo se nelle tasche personali sono entrate più ricchezze. I veri turlupinati dalle politiche dell'egoismo sono le categorie più povere che non riescono a fare valere i loro sacrosanti diritti e sono facilmente perseguibili dai doveri contributivi.
    E' scandaloso che dei nullatenenti al fisco navighino su barche di lusso. Costruire sistemi quasi perfetti che permettano l'evasione fiscale, questa è l'ideologia peccaminosa della ricchezza per la ricchezza, perfino usando il marchio del vittimismo. Per costoro il peccato è non farla franca. Ma quale sarà la conclusione finale di questo corrotto e immorale sistema di cose?
    Gesù lo dice nella parabola: "Stolto, questa notte stessa ti sarà chiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?".
    Il Qoelet lancia lo slogan rimasto famosissimo, carico di pessimismo estremo: "Vanità delle vanità, tutto è vanità."
  2. Guai se la vita dell'uomo, della società, del lavoro sulla terra si riducessero a questa visione. Sfoderiamo la vera morale.
    Il Vangelo esplicitamente, Qoelet implicitamente fanno supporre che il discorso sulle ricchezze temporali deve avere come base una diversa filosofia, rispetto a quella che fa della ricchezza una divinità, sul cui altare immolare Paperone, il felice infelice.
    L'apostolo Paolo lancia un nuovo modo di vedere le ricchezze e lo scopo per cui sono state elargite agli uomini con abbondanza, ma soprattutto come devono essere programmate politicamente ed economicamente a favore di tutti gli uomini, riuscendo a strappare dalla indigenza tutti e portando tutti ad essere produttori di benessere per tutti.
    Quale è il segreto insito in natura che permette alle ricchezze di non essere una maledizione, ma una grande benedizione?
    Lo afferma l'apostolo Paolo che così esorta i Colossesi: "Cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla desta di Dio".
    Ecco ciò che manca a tante politiche amministrative: la legge morale, il cui autore unico è lassù, è il Dio di Gesù Cristo.
    Dio, che è l'autore di tutte le cose, non è contro il benessere.
    Dio é contro chi sottrae il benessere agli altri, per arricchire solo se stesso. Dio deve essere ascoltato e obbedito da tutti.
    La giustizia non è né di destra, né di sinistra. E'giustizia e basta. Per permettere ai beni della terra di essere purificati, Dio ha mandato in terra, incarnandolo nella nostra carne, il figlio suo.
    Gesù ha portato in terra la legge della carità, che rende sacro ogni bene, purché sia usato per il bene di tutti e rende sacrilego l'abuso delle ricchezze se sottratte al bene comune per interessi privati.
    Chi usa delle doti intellettuali per far crescere le ricchezze, per il bene di molti, magari con politiche diverse, non solo non è un uomo benedetto dagli uomini, ma è considerato da Dio una nuova incarnazione di Cristo che sa moltiplicare i pani e i pesci per sfamare tutti gli uomini. Dio e mondo, umanesimo e cristianesimo, benessere materiale e spirituale, legge morale e progresso... sono alcuni binomi inscindibili che scandiscono il concetto dell'economia cristiana. Se è l'egoismo a governare la ricchezza, stiamo certi che tutto è vanità. Se è l'altruismo, allora tutto porta Lassù.

Il Parroco: don Rinaldo Sommacal