Omelie

Omelia del 4 marzo 2007

QUARESIMA II - ANNO C - 2007

C'è grande movimento oggi nella Parola di Dio. "Dio condusse fuori Abram e gli disse: guarda il cielo e conta le stelle". "Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare". L'Apostolo a tutti ricorda:"La nostra patria è nei cieli". Non è un profano invito a dimenticare la vita piatta ed abituale di ogni giorno, organizzando gite e sagre... allo scopo di evadere. Qui c'è in palio ben di più. Il movimento che la Parola di Dio propone, a livello individuale, familiare, comunitario, di popolo, è un cammino interiore, spirituale, profondo, capace di far girare pagina, di rovesciare il guanto, di cambiare radicalmente il modo di pensare e di vivere. C'è troppo grigiore attorno a noi e dentro di noi. L'inquinamento atmosferico è solo l'immagine di un inquinamento ben più preoccupante che è il torpore degli spiriti, l'agonia degli ideali, il livellamento della morale, il "fan tutti così!", il "che male c'è?". C'è nebbia anche circa l' identità della stessa persona umana. Il peggio è che si tratta di una nebbia calata dall'alto, da chi si erge a cattedra di cultura e non la conseguenza di un degrado sociale. Tra uomini di cultura c'è paura di parlare apertamente di Dio, dell'origine soprannaturale dell'uomo, del fine ultimo di tutto il creato, dei valori oggettivi inviolabili, pena l'ingorgo di tutte le civiltà. Chi lo fa, viene accusato di ingerenza colpevole. C'è di più: un lavorio sotterraneo di chi vuole oscurare ogni riferimento a Dio, al soprannaturale, al religioso, al morale. Da un paese africano, che guarda il Mediterraneo, in cui si ascolta e si vede quotidianamente radio e televisioni italiane, un capo islamista confidò ad un nostro giornalista:"Da noi non c'è trasmissione radiofonica e televisiva che non cominci nel nome di Allah. Le vostre radio nazionali, le vostre televisioni pubbliche non parlano mai di Dio e non sentano il bisogno di onorare Dio. Penso che voi siate una civiltà senza fede. Verremo noi e vi porteremo quello che voi non avete: Dio". Ma c'è una sostanziale differenza tra il Dio di Maometto e il Dio di Gesù Cristo. E' inquietante questa convinzione che i terzomondiali hanno su noi. Non ci contestano di credere, ma di non avere una fede palese. L'Europa cristiana si presenta oggi a quel mondo, che consideriamo sottosviluppato, come una grande industria dell'avere, ma senz'anima, senza una visibile identità morale e religiosa. I musulmani nominano Allah solo per pregarlo. Noi non ci vergognamo di bestemmiare pubblicamente il nome di Dio, ma ci vergognamo di proclamarLo pubblicamente come l'Unico, da cui tutto viene e a cui tutto ritorna. Urge lasciarci condurre fuori da questo clima inquinato di scetticismo, di rispetto umano, di ignoranza religiosa, di amoralità negli affari, di relativismo circa i valori supremi... Dobbiamo tornare a rivedere le stelle, che sono le nostre verità metafisiche, la nostra identità di persone, il patrimonio immenso della nostra fede cristiana, le finalità intrinseche alla nostra natura umana, creatura di Dio, immagine di Dio, in dialogo con Dio, elevata alla dignità di figlia di Dio in Cristo, vocata al paradiso. E' l'alto monte di Dio su cui ci porta Gesù. Non è banale come dicono, scrivono e insegnano certi pensatori. Lassù scopriamo quanto sia alta anche la statura dell'uomo. Solo in Dio l'uomo scopre se stesso e la sua vera, nobile natura. Ce lo dicono Mosè ed Elia, che, come noi, al loro tempo dovettero difendere il primato di Dio dall'irrompere degli idoli costruiti dall'uomo. Oggi il peggior idolo dell'uomo è l'ideologia che vuol far passare l'idea che Dio sia una invenzione, che Dio non ci sia. Vuoi vedere che l'uomo, che doveva essere la voce universale del ringraziamento a Dio, finirà per suicidarsi dicendo: Dio non c'é? Noi abbiamo il privilegio di vedere Dio per mezzo di Gesù e di sentire Dio che proclama Gesù suo figlio. Dio Padre ci implora:"Ascoltate Gesù , l'eletto mio figlio". Con Gesù e in Gesù proclamiamo: "Padre nostro!"

Il Parroco: don Rinaldo Sommacal