Omelie
Omelia di domenica 3 dicembre 2006
AVVENTO I - ANNO C - 2006
L'evangelista Luca sarà il nostro compagno di viaggio durante il nuovo anno liturgico che oggi inizia.
Gli preme dirci, senz'indugio, lo scopo del suo servizio: condurci Gesù e condurci a Gesù, suscitando lo stupore del primo incontro.
Luca scrisse il suo vangelo poco dopo la Pasqua di Cristo, vivi molti degli Apostoli, in piena prima evangelizzazione.
Raccontando Gesù, asceso al cielo sotto gli occhi di più di cinquecento persone, ne preannuncia il ritorno:"Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande".
Luca, come Daniele, chiama Gesù "il Figlio dell'uomo".
Geremia, invece, così profetizzò il futuro Messia: "Ecco verranno giorni nei quali... farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra".
L'apostolo Paolo, davanti alle meraviglie compiute dal "Figlio dell'uomo", il germogliato "germoglio" di Dio, ci esorta:"Che il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole".
- Perché Luca chiama Gesù "il Figlio dell'uomo"?
E' una delle tante definizioni del Messia.
E' un nome che proviene dalla cultura profetica.
Agli albori della rivelazione, il Messia veniva annunciato come colui che sarebbe stato generato da tutta l'umanità, un figlio d'uomo per eccellenza, il cui fine era quello di salvare l'umanità.
Veniva profetizzato come il "promesso" di Dio: uomo "nuovo", ma solo uomo.
Sarebbe stato un uomo straordinario, ricco di ogni bene e superiore ad ogni male, anello di congiunzione con Dio, ma solo un uomo.
Era la visione dell'antica alleanza solo parzialmente vera.
Luca, invece, sa che Gesù, il Figlio dell'uomo poiché è uscito dal grembo di Maria, è soprattutto il portatore di una umanità sostanzialmente "nuova".
Gesù è il "germoglio" di cui parla Geremia, che non ne conosce la vera natura.
Un germoglio che viene dalla terra, dalla natura umana, ma che è fatto sbocciare da una fecondazione che viene dal Cielo.
Gesù è uomo. Ma la sua umanità ha subito una trasformazione sostaziale.
Gesù diventa il capostipite della nuova umanità.
In che cosa consiste il "nuovo" dell'uomo-Gesù?
E' il figlio di Maria, quindi è vero uomo.
Suo padre non è Adamo, ma Dio, quindi Gesù è vero Dio.
Quel "germoglio", umano perché venuto dal corpo di una donna, è stato fecondato da Dio, per opera dello Spirito Santo.
Il "germoglio" di nome Gesù, è vero uomo, è vero Dio.
La sua carne umana si è indissolubilmente unita alla divinità.
Maria avvolge di panni il Figlio dell'uomo.
Giuseppe adora il figlio di Dio, di cui ne fa le veci.
E' un "germoglio" che viene dal deserto per risanare il deserto. - Quello che avvenne nella pienezza dei tempi, si realizza in ogni tempo con cui è scandita la storia dell'uomo sulla terra.
L'anno di grazia 2006-2007 è uno dei tempi profetizzati da Luca quando scrisse: "Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza". L'"allora" di Luca è il nostro oggi.
Il Figlio dell'uomo promesso da Luca è qui, realmente presente.
Si fa presente per mezzo del vangelo, sua Parola vivente.
Quello che per Luca è un futuro, per Dio è il presente.
Oggi siamo noi nel "sempre" di Dio. Entriamoci!
Concediamoci a Lui così come siamo.
Egli ci farà rinascere "germoglio di giustizia". Chi ce lo può impedire?
Solo quell'aridità che si accanisce a colpire la terra, anche la nostra terra, le nostre comunità, le nostre persone, la nostra società.
Cosa rende arida la nostra terra, quasi ostile a Dio?
Quella cultura o quella mancanza di cultura che soffoca i valori morali, scatena gli individualismi e gli egoismi, invia a briglie sciolte la violenza anche pseudoreligiosa, genera furti e rapine, sostituisce la repressione alla formazione, la legge all'amore.
Vieni Signore Gesù. Risana la nostra terra.
Il parroco: don Rinaldo Sommacal