Omelie
Omelia di domenica 1 ottobre 2006
PER ANNO XXVI - ANNO B - 2006
- Ritorniamo alla prima lettura, tratta dal libro dei Numeri.
Con nostra enorme sorpresa e soddisfazione, il brano ci rivela il momento storico quando "il Signore... prese lo spirito che era su Mosè e lo infuse sui settanta anziani".
Fu un grande passaggio di maturità del primo popolo di Dio.
Fino ad allora Dio guidò il suo popolo attraverso un suo rappresentante: prima Abramo, poi Isacco, poi Giacobbe, giù giù, fino al grande Mosè.
Ma il sogno di Dio, che creò l'uomo con un ben preciso scopo, era quello di elevare l'intera comunità ai tre poteri che sono di Dio e che Dio, in modo del tutto gratuito, vuole partecipare agli uomini:- il potere profetico, che consiste nella capacità di accedere, trovare e seguire la verità, fino ad arrivare alla Verità tutta intera;
- il potere sacerdotale, che ci dona la capacità di rendere la nostra vita con le sue azioni un sacrificio gradito a Dio e agli uomini;
- il potere regale, che ci abilita a governare la nostra vita, la vita delle comunità e le aspirazioni dell'intero universo in evoluzione.
In un primo tempo li diede ad uno solo, poi a gruppi di persone elevate in autorità.
Lo scopo non era quello di istituire una tirannia o una oligarchia, bensì quello di investire persone capaci, perchè educassero tutte le persone ad essere protagoniste di corresponsabilità.
L'evento, narrato dal brano che abbiamo ascoltato, racconta il passaggio epocale: i tre poteri, dati da Dio a Mosè, ne investono altri settanta, ma in vista di un maggior coinvolgimento ancora. - Quando i tre poteri, iniziando dal potere di scacciare i demoni, passarono da uno, da pochi, a tutti gli esseri umani?
Quando verrà il nuovo Mosè, il profetizzato Messia, che avrà in sé la pienezza dei poteri divini, poiché Egli stesso è Dio!
Gesù, il Verbo di Dio, è la Verità divina che si fa dono all'uomo.
Gesù è il sommo ed unico Sacerdote, che porta Dio all'uomo e porta l'uomo a Dio, immolandosi come Vittima al nostro posto.
Gesù è il Cristo Re che fa sussistere il creato e chiama l'uomo a condividerne il governo per il bene comune.
Cosa fece Gesù?
Se fosse rimasto solo Dio, prendendo una umanità apparente, sarebbe stato un bel regalo fatto all'uomo, ma staccato dall'uomo.
Se il Messia fosse stato scelto tra gli uomini, per quanto grande, anche più di Mosè, sarebbe rimasto una grandezza finita.
Invece ecco il prodigio: per fare delle persone umane una comunità profetica, sacerdotale e regale, Lui, il Profeta, il Sacerdote, il Re si incarnò nell'umanità. Fece diventare, così, l'uomo quello che Lui è e Lui divenne quello che l'uomo è, unendo nella sua persona divina le due nature. - Questa nuova umanità, uscita dal trafitto costato di Cristo, si chiama Chiesa.
La Chiesa è la nuova umanità di Dio e la nuova divinità dell'uomo.
Chi esce dal fonte battesimale, esce cristificato e va ad unirsi, come membro eletto, al nuovo corpo di Cristo che è la Chiesa.
Per sua nuova natura ogni battezzato, unito agli altri, gode dei tre poteri che sono propri di Dio in Cristo: il profetico, il sacerdotale e il regale.
Ecco perchè nella Chiesa il soggetto principale non è né il Papa, né il singolo Vescovo, nè ogni sacerdote, ma tutto il popolo santo di Dio in Cristo. E' dal suo essere Corpo di Cristo che sgorgano i ministeri apostolico e sacerdotale, allo scopo di guidare il popolo santo di Dio, a scoprirsi sacerdote, re e profeta e a viverne la dignità.
Chiesa, riscopri la tua immensa dignità e senti sgorgare dal tuo seno queste divine potenzialità che ti portano a verità, a santità, a regalità. Non annacquarle nell'indolenza e nell'ignoranza.
La cellula prima di tutte le Chiese è la Chiesa domestica, nata con il sacramento del matrimonio: marito, moglie, figli.
La Chiesa, corpo di Cristo sul territorio è la Diocesi, presieduta dal Vescovo, in comunione con il Papa e tutti i Vescovi.
Ma la Chiesa madre, che genera Chiesa, è e resterà la parrocchia.
Anche il nostro sinodo rilancia la parrocchia. (libro sinodale!)
Ogni parrocchia tende a tutto Cristo, quindi alla Chiesa universale.
Il parroco: don Rinaldo Sommacal