Omelie

Omelia di don Rinaldo del 21 aprile 2019 - Pasqua (Anno C)

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L’apostolo Pietro, dall’alto del suo ministero di successore di Cristo e capo della Chiesa, testimone di tutte le cose da Gesù compiute, ci chiede: “Conoscete ciò che è accaduto? Cioè che Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret…, che Lo uccisero appendendolo a una croce, ma che Dio Lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse… a testimoni prescelti da Dio?”. La nostra risposta è:” Sì, conosciamo tutto questo. 

È da una vita che sentiamo parlare di Gesù: che è il messia promesso; che è figlio di Dio fattosi uomo, che predicò il suo vangelo per tre anni, che si scontrò con la concezione che avevano del Messia le autorità religiose di Gerusalemme; che proprio per questo è stato, prima contestato, poi catturato e, con false testimonianze, giudicato reo di morte, quindi crocifisso sul Calvario e sepolto nel vicino giardino, ma che il terzo giorno risuscitò da morte e apparve a prescelti testimoni, che potessero garantire la storicità dei fatti, guardie al sepolcro comprese.  

“Visto che lo sapete, insiste Pietro, cosa è cambiato in voi?”

Gesù risorto, da parte sua, si lascia interrogare dagli ignoranti, si fa trovare da chi lo cerca, torna sconosciuto a chi lo abbandona o si lascia catturare, condannare, flagellare e crocifiggere dai vari Giuda, Pilato, scribi e farisei di turno. Tace quando lo facciamo tacere, scompare come morto quando la sua presenza dà fastidio, pronto a risorgere splendente quando, rinsaviti, torniamo a cercarlo.

La Pasqua è un valore in sé. Non esiste solo per chi crede. Invano si accaniscono contro il Risorto, alcuni scrittori che presentano un ‘cristo’ falso. Non furono e non saranno questi untorelli a cancellare dalla nostra storia il Risorto. 

Gesù è morto a causa nostra, ma soprattutto a nostro favore. Ci giustifica davanti al Padre suo, dicendogli: “Perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Solo Dio poteva dire e ottenere questa sentenza assolutoria. Ricordiamolo oggi e sempre. Con la sua risurrezione, il Gesù della storia divenne il Gesù della fede. Il Gesù della fede si lascia cercare, seguire, perseguitare, abbandonare, mettere in croce, uccidere. Non si difende con la spada, ma con la verità.

Il Gesù della fede è più vivo che mai. È capace di dire a chi lo ha abbandonato: “Ma io no!” A chi lo ama: “Ma io di più”, a chi lo cerca: “Eccomi. Oggi stesso vengo a casa tua”. Tutti noi, senza saperlo, siamo portatori di Cristo: o creduto, o amato, o dubitato, o perseguitato, o ucciso, o sepolto, o risuscitato…Ci sono persone che durante la vita, nella buona come nella cattiva sorte, mai hanno ripudiato Gesù, né Gesù li ha delusi. 

Costoro sono la linfa vitale che fa scorrere nelle vene dell’intera umanità, la vittoria della vita sulla morte e donano al mondo intero il Risorto di tutti e per tutti. Cerchiamo di essere tra costoro. Buona Pasqua a chi è gioiosamente credente, a chi è alla ricerca sofferta di Dio, ma del vero Dio, a chi, per qualsiasi causa, abbia smarrito la via maestra, a chi, turbato dagli scandali, invoca comprensione, tenerezza, un sorriso che scaccia le tenebre…  

Buona Pasqua!!!

don Rinaldo Sommacal