Omelie
Omelia di domenica 3 giugno 2007 - SS. Trinità
SS. TRINITA' - ANNO C - 2007
Seguendo la pedagogia dell'anno liturgico, di mistero in mistero, siamo giunti al cuore delle verità della nostra fede cristiana e cattolica, il mistero del Dio in sé.
Non sono verità astratte, che interessano solo gli studiosi.
Le nostre verità di fede sono spirito e vita.
Oltre a proclamare la pienezza dell'esistenza, sono anche le radici della vita, di ogni vita, in particolare della nostra vita.
Dire: "Credo in Dio", significa affermare l'origine dell'essere e la causa prima di ogni essere.
Noi oggi, celebrando il mistero il più alto, il più ricco, il più difficile e il più sorprendente, tocchiamo l'essenza dell'origine della vita e della nostra fede cattolica che proclama Dio: Uno e Trino.
- Il libro dei Proverbi fa parlare Dio in prima persona.
Dio si racconta. Si fa chiamare La Sapienza.
Narrandosi, ci concede alcune confidenze, che per noi diventano pietre con cui lastricare la strada della vera fede.
Il brano che abbiamo ascoltato, con grande interesse, ribadisce la prima e la più alta verità in assoluto, che vale per tutti e per sempre.
Quale verità?
Quella che riempie tutti i libri della prima Alleanza, del Vecchio Testamento e sulla quale Dio interviene spesso, ora attraverso i suoi messaggeri che sono i profeti, ora anche direttamente, parlando al suo popolo.
Verità che fa da pietra angolare della fede, di ogni fede religiosa.
Verità che Dio rivela con amore, che richiama sovente e che difende con ogni mezzo, perfino con gelosia.
Verità rivelata, che pervade i millenni, dalle origini dell'uomo fino all'arrivo di Gesù, proclamata da tutti i libri dell'Antico Testamento.
La verità è questa:"Ascolta Israele! Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio all'infuori di me".
Dio, con potenza grande, proibisce e l'ateismo e l'idolatria.
Dio c'è e Dio è uno solo. Affermano ancora le Scritture: Dio, e l'unico Dio, è l'origine e la libera causa di quanto esiste nei cieli, sulla terra, sotto terra e negli abissi dei mari.
Questa verità è entrata nel credo apostolico, quale pietra d'angolo su cui si fondano tutte le altre verità di fede.
Comincia la nostra professione di fede: "Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra...".
Quindi Dio c'è, è unico ed è l'origine di tutto.
Da Dio tutto viene. In Dio tutto sussiste. A Dio tutto ritorna.
Lasciamo alla scienza spiegare, con umiltà e senza contrapposizioni, i modi e i tempi, compatibili con la ipotesi scientifica di una affascinante e non casuale evoluzione intelligente.
Ma l'ateismo no!
Ma sostituire l'unico vero Dio con false divinità, inventate o dall'ignoranza o dalla superbia o dall'edonismo, no! - Affermata la verità veterotestamentaria sull'esistenza del Dio Unico, prepariamoci alla straordinaria novità.
Gesù, inaugurando la nuova Alleanza, nel ribadire l'unicità di Dio, ci porta nel cuore di Dio e ci rivela la sua intima natura.
Ci fa vedere che, nella sua intimità, Dio è amore.
La personificazione dell'amore suppone l'autogenerazione.
Il Dio generante e il Dio generato sono in rapporto di padre e figlio.
Gesù, quando parla di Dio e con Dio, lo chiama "Padre".
Dio, quando parla di Gesù, lo definisce il "Figlio mio prediletto".
Gesù, quando promette di venire ad abitare con il Padre in chi lo ama, ne affida il compito allo Spirito Santo.
Tre persone distinte, ma identica la natura.
Questa verità, poiché è la definizione di Dio, non è adeguata alla nostra capacità. Non chiede di essere capita, ma creduta.
Anzi: più la credi e più si rivela.
Più la dubiti e più si fa nebulosa, lontana dallo slancio d'amore. Molte delle nostre verità vanno cercate con la sapienza del cuore che è superiore al quella della fredda ragione.
La nostra fede inizia "nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" e termina con l'Amen, che significa: "E' così".
Il Parroco: don Rinaldo Sommacal