Omelie

Omelia del 1 gennaio 2007

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CAPODANNO - ANNO C - 2007

La Chiesa inizia il nuovo anno nel nome di Maria, madre di Dio.

  1. L'inizio del nuovo anno richiama ai veri credenti, non la stanchezza succeduta alla artificiale allegria della mezzanotte, divenuta più una tradizione che si impone anziché una spontanea scelta di gioia. L'anno che inizia richiama le nostre origini e l'Autore di ogni inizio, cioè Dio.
    Per chi ha fede, Dio è per sua natura l'eterno Inizio senza fine. Oltre ad essere l'Inizio misterioso di sè stesso, Dio è anche l'unico inizio di quanto esiste nell'universo, con buona pace di quanti, magari anche illustri studiosi, continuano ad insegnare che l'universo ha avuto origine dal caso, senza paternità alcuna.
    Noi, invece, professiamo con allegria e con motivata convinzione: "Credo in un solo Dio, Creatore e Signore del cielo e della terra".
    Il big-bang, se ci fu, chiede una causa adeguata e proporzionata.
    L'evoluzione suppone la guida di una intelligenza.
    L'origine delle specie animali e della specie umana in particolare, suppone un intervento diretto del Creatore e non semplicemente una progressiva, spontanea e casuale evoluzione mai provata.
    Dio è l'eterno inizio, il sole che sorge e mai tramonterà.
    E' dalla profondità di questo eterno Inizio che sul nostro umile, ma vero inizio scende la più bella benedizione che la Bibbia contenga. Disse Dio, l'origine dei giorni, a Mosè e ad Aronne: "Voi benedirete gli Israeliti e direte loro: Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti conceda pace".
    Oggi tocca ai nuovi Mosè ed Aronne, cioè a noi sacerdoti e ministri del Dio Altissimo, obbedire gioiosamente al comando del Signore e benedire il nuovo Israele, cioè la Comunità affidataci, la Chiesa Diocesana, Nazionale e Universale, il mondo intero, perché ogni persona è stata visitata da Cristo ed è stata introdotta tra i salvati.
  2. Oggi è la festa di tanti significativi inizi.
    • Festeggiamo i neonati, facendoli entrare nella vita, accolti dall'amore dei familiari e dalla rinascita battesimale.
    • Festeggiamo tutte le età, ma in particolare coloro che quest'anno diventeranno maggiorenni. Maggiorenne non è tanto colui che tocca i diciotto anni, quanto colui che ha raggiunto una maturità adeguata per essere protagonista di sana società.
    • Festeggiamo i fidanzati che hanno deciso di passare nel 2007 al matrimonio. La Chiesa spera che tutti i giovani scoprano sempre meglio la ricchezza interiore del matrimonio sacramento. Non abbiamo nulla contro il matrimonio civile per chi non è credente o cristiano, mentre non possiamo approvare le convivenze di fatto.
    • Festeggiamo gli eventuali giovani che avranno il coraggio di fare scelte di vita per essere in Cristo a servizio dei fratelli o nel sacerdozio o nella vita consacrata.
    • Festeggiamo quanti possono entrare definitivamente nel mondo del lavoro, con una professione adeguata e giustamente retribuita e quanti, per raggiunti limiti di età, entreranno in quella onda vitale che sono i pensionati, serbatoio prezioso per il volontariato.
    • Festeggiamo anche il nuovo libro sinodale che ci invita a fare punto e tornare a capo. A capo di che cosa? Della nostra fede cristiana. Siamo cristiani stanchi. Ignoriamo le grandi veritè che ci appartegono e fanno l'identità del credente.
      Se non rivediamo queste verità, riscoprendole con stupore, arrischiamo di gettare le perle ai porci, ciò che si augurano i nemici del cristianesimo, sia i cristiani passati al secolarismo, sia le religioni fanatiche che vedono in Cristo e nella Chiesa il loro nemico numero uno. "Primo annuncio" è chiamata questa proposta del sinodo. Il catechismo non è un affare per bambini, ma è la scelta di vita della persona adulta: o con Cristo o contro Cristo.
      Ma chi è Cristo? Questo è il compito del primo annuncio, che richiede alcune riforme da avviare anche entro le stanze della nostra Chiesa Locale e della nostra parrocchia in particolare. Alcuni principi da ribadire, come: la fede, la persona umana, la famiglia, la fraternità universale, l'arma del dialogo per giungere alla pace tra i popoli, con la saggezza di mettere a disposizione degli altri i propri valori, aprendosi ai valori altrui, nel rispetto delle diverse identità. Pace! Va gridando sempre più forte la Chiesa. Cattolica.

Il Parroco: don Rinaldo Sommacal